Rassegna, 11 aprile 2012
Perizia contro i marò: «I due pescatori uccisi dai fucili italiani»
• I giudici indiani di Kollam hanno esaminato la perizia balistica effettuata dal Forensic Team di Trivandrum sulle armi dei marò italiani a bordo della Enrica Lexie e sono convinti ormai che «le prove contro i marines italiani sono inconfutabili, hanno sparato e ucciso i due fucili Beretta sequestrati sulla “Lexie”». A bordo c’erano 15 armi e 10 mila proiettili, la polizia aveva sequestrato sei Arx160 e due mitragliatrici Minimi di fabbricazione belga, che non avrebbero mai sparato. Sui media indiani viene registrato un commento di un inquirente: le armi usate dai marò sono fucili d’assalto e non strumenti destinate ai cecchini, come se cominciasse a farsi strada, anche nei tribunali del Kerala, l’ipotesi di un duplice omicidio colposo e non volontario. I marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono tuttora detenuti nel carcere statale di Trivandrum, nei locali dell’ex infermeria. Quasi due mesi in stato di detenzione, prima nei police club di Kochi e Kollam, adesso in carcere. Il processo penale, nel tribunale di Kollam, è ormai inevitabile e imminente. E resta sotto fermo, a dieci miglia dalla costa di Kochi, con nove italiani (compresi quattro marò) e diciannove marinai indiani, anche la petroliera Enrica Lexie, sebbene sia stato ammesso il ricorso presentato dall’armatore. Avrebbe dovuto ripartire per l’Italia una settimana fa. Tutti i permessi in regola, eccetto uno. [Numa, Sta]