Rassegna, 11 aprile 2012
Rosy Mauro: «Questa volta dico no a Bossi. Non mi dimetto»
• Mentre a Bergamo andava in scena l’orgoglio padano, Rosy Mauro era in studio a Porta a Porta a difendersi con i denti. Tailleur nero con fiore verde al bavero e capelli legati in una coda di cavallo, la vice presidente del Senato ha chiarito che non ha nessuna intenzione di dimettersi e si è commossa spiegando: «Mi ha chiamato Bossi oggi pomeriggio: mi ha detto è meglio che lo fai per opportunità politica. Questa volta dico no, no perché hanno offeso la mia persona e il sindacato che ho contribuito a fondare. Questa non è opportunità politica, è qualcos’altro. All’alba dei 50 anni non voglio buttare via una vita di lavoro, e chi mi conosce sa quanto credo nella Lega». La Mauro ha ripetuto di non aver fatto nulla di illegale: I soldi indicati, nelle intercettazioni, come andati a lei? «Io non ho mai preso un euro dal movimento. I soldi sono donazioni per attività sindacale. Tutto è tracciabile dai bonifici. Tutti nel partito lo sapevano, perché è assolutamente legale». La laurea in Svizzera? «Ero un’asina a scuola, non mi ha mai sfiorato l’idea di una laurea». Nessun contatto in Svizzera o comunque in una scuola straniera? «Assolutissimamente no». E l’assistente Pier Moscagiuro? «E’ il mio caposcorta, non è in aspettativa, ma in forza all’ispettorato del Senato». Ed è il suo compagno? «E’ un’altra nefandezza». Ancora: in un’intercettazione si parla della «Nera» a cui devono andare dei franchi, si è pensato fosse lei: «Nera è l’infermiera svizzera che segue Bossi da quando è stato in clinica. E’ facile verificarlo. Erano indietro con i pagamenti verso di lei». Il video dell’autista di Renzo Bossi? «E’ scandaloso, sono disgustata». [Schianchi, Sta]