Rassegna, 7 aprile 2012
Stati Uniti, lavoro in frenata
• A marzo l’economia americana ha deluso le aspettative. Il saldo netto fra nuove assunzioni e licenziamenti è stato sì positivo, con la creazione di 120.000 nuovi posti di lavoro. Ma le attese erano di una cifra quasi doppia: 205.000 posti. Ci si aspettava cioè che marzo avrebbe proseguito la serie positiva del trimestre precedente, durante il quale la creazione netta di occupazione era stata sempre ben al di sopra delle 200.000 unità mensili. Nello stesso mese di marzo, sia continuato a scendere il tasso di disoccupazione, dall’8,3% all’8,2%. Obama ha ammesso che il miglioramento della disoccupazione fin qui è insufficiente. «Ci saranno ancora degli alti e dei bassi», ha dichiarato il presidente, «e resta tanto da fare per ristabilire la sicurezza economica delle famiglie, dopo la più grave crisi economica dall’epoca della Grande Depressione». Il suo sfidante repubblicano, Mitt Romney, ha afferrato subito l’opportunità di un attacco: «Il dato sul mercato del lavoro è debole e preoccupante», ha dichiarato il candidato in pectore della destra, «Milioni di americani stanno pagando un prezzo elevato per le politiche economiche di Obama». [Rampini, Rep]