Rassegna, 7 aprile 2012
India, i maoisti minacciano di uccidere l’ostaggio italiano
• Il leader maoista Sabyasachi Panda ha rifiutato di liberare Paolo Bosusco: non ha accettato le quattro scarcerazioni che il chief minister dell’Orissa gli ha offerto in cambio della vita della guida turistica piemontese ed è tornato a minacciare di uccidere il suo ostaggio se il governo non lo prenderà sul serio. Il nuovo ultimatum è fissato per martedì prossimo: se l’Orissa non risponderà concretamente alle sue richieste, ha detto, sarà «costretto a compiere il passo finale». Panda pretendeva la liberazione di sette ribelli indicati con nome e cognome. Domandava inoltre la rimozione della messa al bando di sette associazioni politiche considerate sovversive, e l’avvio di azioni penali contro i crimini commessi dai poliziotti ai danni del popolo delle tribù. Chiedeva che tutto questo fosse suggellato da un accordo scritto tra le parti: glielo avrebbero consegnato quegli stessi commilitoni liberati, e solo a loro avrebbe consegnato Bosusco sano e salvo. Di fronte a richieste tanto precise, il governo dell’Orissa ha replicato con 27 scarcerazioni. Ma 23 di queste sono la contropartita a un altro rapimento, quello di un parlamentare finito nelle mani di un gruppo rivale di maoisti che opera al confine con l’Andhra Pradesh, e solo quattro di queste sono in relazione all’ostaggio italiano. Di queste quattro, poi, solo tre sono nell’elenco richiesto da Panda: c’è sua moglie Subhasree Das, ma non il suo braccio destro Gananath Patra. [Brera, Rep]