6 aprile 2012
Tags : Bruno Ruffo
• «Quando vinceva, vinceva Ruffo, non la moto... Per paradossale che fosse, questo sembra essere stato il motivo per cui, alla Moto Guzzi, lo si tenne un po’ a freno, favorendo qualche altro pilota, perché prima e sopra di tutto brillasse il nome del marchio e poi quello dei piloti che si alternavano a collezionare successi
• «Quando vinceva, vinceva Ruffo, non la moto... Per paradossale che fosse, questo sembra essere stato il motivo per cui, alla Moto Guzzi, lo si tenne un po’ a freno, favorendo qualche altro pilota, perché prima e sopra di tutto brillasse il nome del marchio e poi quello dei piloti che si alternavano a collezionare successi. Nel 1951 la Moto Guzzi decide di contrastare la supremazia della Benelli e di Ambrosini, mettendo in campo diverse moto ufficiali, più alcune “assistite”. Viene così allestito uno squadrone con Ruffo accanto a Enrico Lorenzetti, Fergus Anderson, Tommy Wood, Maurice Cann, Gianni Leoni. Ambrosini esordisce vincendo a Berna con Ruffo 2°, c’è poi il TT con Ruffo assente e Ambrosini 2° dietro Wood. La terza gara si corre ad Albi, in Francia, dove il 14 maggio Ambrosini perde la vita nelle prove. Bruno Ruffo, invece, vince e poi si ripete nell’Ulster, davanti a una schiera di specialisti britannici: a quel punto gli basta il terzo posto a Monza dietro i compagni Lorenzetti e Wood per assicurarsi il terzo Mondiale. Sempre nel ’51 vince il campionato italiano e conquista una serie di record con la Guzzi 250». [Roberto Patrignani, Gds 11/2/2007]