Rassegna, 4 aprile 2012
La Lega nello scandalo dei fondi
• Un’inchiesta rivela che almeno a partire dal 2010, centinaia di migliaia di euro, provenienti dai rimborsi elettorali della Lega Nord e indicati falsamente nei bilanci, sono stati usati «per pagamenti e impieghi, anch’essi non contabilizzati o contabilizzati in modo non veritiero» finalizzati ad «esborsi effettuati per esigenze personali di famigliari del leader della Lega Nord» Umberto Bossi. I soldi pubblici sono stati distratti dal tesoriere Francesco Belsito, che si è dimesso ieri. Si legge negli atti: «Si tratta di esborsi in contanti o con assegni circolari o attraverso contratti simulati» che sarebbero servirti per l’acquisto di case (una in piazza Cinque Giornate a Milano, a due passi da palazzo di Giustizia, valore un milione di euro), auto, viaggi, alberghi, cene dei figli del leader della Lega, di sua moglie e della senatrice Rosi Mauro. In particolare ci sono stati versamenti anche per pagare la campagna elettorale del primogenito di Bossi, Renzo, e perfino per ristrutturare la villa del leader a Gemonio. Ciò nonostante, «allo stato non vi sono evidenze» che Bossi sia stato compartecipe di questa «spoliazione» del partito e per questo, spiegano in Procura, non è stato iscritto sul registro degli indagati. A consentire questo flusso di denaro illecitamente sottratto dalle casse della Lega è stato il segretario amministrativo del Carroccio ed ex sottosegretario alla semplificazione nell’ultimo governo Berlusconi, Francesco Belsito, indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato, appropriazione indebita e riciclaggio, e fortemente sospettato per contatti con personaggi della malavita organizzata calabrese. Ieri sera il commento di Bossi: «Per colpire me e la Lega, ora colpiscono la mia famiglia. Mi sembra che sia iniziata la prossima campagna elettorale. Non sono mai stati spesi i soldi della Lega per ristrutturare casa mia. Denuncerò chiunque sostenga il contrario perché oltretutto non ho ancora finito di pagare le ristrutturazioni e quindi soldi della Lega non sono stati spesi». [Colonnello, Sta; Cremonesi, Cds]