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 2012  marzo 29 Giovedì calendario

Oggi parliamo di buste-paga, un argomento tristissimo. Per tirarci su il morale, ricorderemo che Berlusconi, in base alle dichiarazioni dei redditi rese note dieci giorni fa, ha guadagnato nel 2011 48 milioni e 180

Oggi parliamo di buste-paga, un argomento tristissimo. Per tirarci su il morale, ricorderemo che Berlusconi, in base alle dichiarazioni dei redditi rese note dieci giorni fa, ha guadagnato nel 2011 48 milioni e 180.792 euro, il 17% in più rispetto al 2010, Monti un milione e mezzo, Fini 201 mila euro, Di Pietro 182 mila eccetera eccetera. Un’altra notizia è che magistrati e dirigenti pubblici non potranno prendere più di 294 mila euro l’anno. Un’altra ancora è che tra gli avvocati dello Stato esiste un’indennità, detta “propina”, che gli raddoppia lo stipendio, invece di prendere, tutti insieme, 53 milioni se ne mettono in tasca 108…

Tutta questa trafila serve a solo a ritardare l’argomento principale…

L’argomento principale riguarda le buste paga di questi giorni, roba da piangere. Oltre tutto la Od&m, studiando l’impatto della recessione su salari e stipendi, ha scoperto che tra il 2007 e il 2011 il potere d’acquisto dei dirigenti è calato del 4,4%, dei quadri intermedi del 2,8, degli impiegati del 2,4 e degli operai del 6,2.

• Quindi?

Quindi la gente è andata a prendere lo stipendio di marzo e ha trovato ancora meno soldi di prima. Le addizionali. La parola “addizionali” fa pensare a qualcosa che si aggiunge. Stavolta però si tratta di “aggiunte alle trattenute”, cioè ti trattengono più soldi di prima. Le “addizionali”, nel nostro caso, sono di due tipi: addizionali regionali e addizionali comunali. Significa questo: alle tasse che ti mette regolarmente lo Stato si aggiungono (si addizionano) quelle che ti mettono le Regioni e i Comuni. Si chiamano infatti “addizionali Irpef”. Non è che Regioni e Comuni possono addizionare come vogliono: il limite glielo stabilisce lo Stato. Ora, relativamente all’addizionale Irpef concessa alle Regioni, fino a dicembre era dello 0,9%. Ma a dicembre il governo varò il cosiddetto decreto “Salva-Italia”, quello che ha permesso allo spread di scendere (lo spread sta comunque risalendo, ieri era a 327, lo turbano la crisi spagnola e l’improbabilità che la riforma del mercato del lavoro passi con un disegno di legge). In quell’occasione, dovendosi far cassa al più presto, si decise di portare l’addizionale Irpef concessa alle Regioni dallo 0,9 all’1,23. Con effetto retroattivo, cioè il passaggio dallo 0,9 all’1,23 non era stato deciso per il 2012, ma per il 2011! All’epoca, dovendo raccontarla in mezzo a un milione di altre misure, l’abbiamo semplicemete enunciata, senza starci a pensare troppo su. Adesso però se ne cominciano a vedere gli effetti, perché le Regioni hanno deciso che fare (non sono obbligate, possono addizionare oppure no e della misura che vogliono all’interno del range 1,23) e da marzo incassano.

La più tremenda?

Il Lazio, seguito dalla Lombardia, cioè alla fine Roma e Milano. Si piglieranno 85 e e 84 euro in più rispetto a quello che incassavano prima del “Salva Italia”. In assoluto, 170 e 168 euro in un anno. I più modesti sono stati Calabria e Basilicata (64 euro) e Puglia (65), per un totale rispettivamente di 128 e 130 euro l’anno. La media è di 76 euro, da pagare in undici rate a partire da adesso. Gli euro da versare dipendono anche da quanto si guadagna. Chi sta sotto gli 8.030 euro l’anno non paga niente (se è un pensionato con meno di 75 anni questa soglia scende a 7.535, se ha più di 75 anni a 7.785). Bastano però 1.200 euro al mese per doverne pagare 51, con 1.700 se ne dovranno sborsare 73, con 2.200 94, con 3.200 137. Non voglio farle l’elenco completo.

• Che ci faranno poi con questi soldi?

Lo Stato gli trasferisce meno denaro di una volta (era così già all’epoca di Tremonti) e gli concede di addizionare (scusi) i cittadini. Le ricordo che c’è anche l’addizionale regionale sulla benzina, dove ha battuto tutti la Regione Marche (ma quella è una partita non ancora conclusa, ne vedremo delle belle in estate e poi in autunno, quando l’Iva passerà al 23%).

Lei ha detto che ci sono anche addizionali comunali.

Sì, naturalmente. Si tratta di un di più massimo dello 0,8 per cento, che si paga in teoria a rate, salvo un acconto del 30% sul futuro  e un saldo sul passato da pagare a marzo. 301 comuni hanno già detto che ricorreranno a questa addizionale. Sono piccole cifre, in realtà, che pesano soprattutto perché sommate a tutto il resto, recessione compresa. Un blogger spiritoso ha detto che gli basterà rinunciare alla gomma americana per rientrare da questa voce


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 29 marzo 2012]