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 2012  marzo 28 Mercoledì calendario

Il presidente cinese Hu Jintao: «Suggerirò di investire in Italia»

• A Seul per il summit mondiale sulla sicurezza nucleare, il presidente cinese Hu Jintao ha incontrato Monti e gli ha fatto i complimenti per come sta agendo in Italia: «Suggerirò a tutte le autorità e alla business community cinese di investire in Italia, sia dal punto di vista finanziario che dal quello economico». Dopodomani Monti atterrerà a Pechino e per tre giorni incontrerà, tra gli altri, il governatore della Banca centrale e i dirigenti del China Investment Corporation, il Fondo sovrano di Pechino che ha in cassa più di 400 miliardi di dollari. [Galluzzo, Cds] 

• Sono 75 le imprese italiane controllate o partecipate dai capitali cinesi. Hanno un fatturato di 1,65 miliardi di euro e occupano 3 mila dipendenti. Sono concentrate per il 49% in Lombardia, il resto in Veneto, Piemonte, Liguria e Emilia Romagna. Al momento la Cina ha in portafoglio il 4% dei titoli italiani pari a poco più di 64,6 miliardi di euro, cioè una quota del 17% del complesso dei titoli dell’eurozona in mano a Pechino. Dai dati elaborati dall’Ice (Istituto per il commercio estero) nel 2011 l’Italia ha esportato verso Pechino beni per oltre 10 miliardi di euro con un incremento del 16,2% sull’anno prima. Le importazioni sono aumentate dell’1,8% passando da 28,7 miliardi a 29,3 miliardi. [Polidori, Rep] 

• Milella su Rep: «“Come ha giustamente detto il primo ministro Mario Monti…”. Barack Obama sta chiudendo il giro di tavolo al summit mondiale sulla sicurezza nucleare a Seul. Si ferma e guarda verso il nostro premier. Tutti si girano, da Medvedev a Hu Jintao, ma la poltrona italiana è vuota. Non capita tutti i giorni di essere citati, unici, come un modello dal presidente Usa. Il fatto è che Monti, in quell’istante, sta telefonando nervosamente fuori dalla sala. Da Roma c’è Fabrizio Cicchitto. Ha già chiamato altre volte il capogruppo del Pdl. È tutta la mattina che, con voce sempre più alterata, chiede alla segretaria un colloquio immediato col premier. Il problema è la giustizia, il ddl anti-corruzione. Il martellamento è tale che Monti decide di richiamare. Perdendosi pure l’intervento di Obama».