Rassegna, 26 marzo 2012
L’attentato alla base militare italiana in Afghanistan
• Si chiama Michele Silvestri il sergente del 21° Genio guastatori morto nella base Ice, installata nella polverosa valle del Gulistan, 400 chilometri a sudest di Herat. Sabato i talebani hanno centrato con una bomba sparata da un mortaio gli alloggi in cui erano riuniti i militari. Oltre a Silvestri cinque militari sono rimasti feriti nell’esplosione: uno se l’è cavata con poche escoriazioni, altri due hanno riportato ferite non molto gravi, mentre per i restanti due le condizioni sono abbastanza serie, si trovano in terapia intensiva, ma i medici escludono che siano in pericolo di vita. I due con ferite gravi sono il maresciallo Nicola Storniolo e la caporal maggiore Monica Graziana Contrafatto. Dopo l’attentato sono stati trasferiti in elicottero all’ospedale americano di Delaram dove li hanno operati e ora sono ricoverati a Camp Bastion, quartier generale del comando Isaf del Sud Ovest dell’Afghanistan. Appena saranno in condizioni d’essere trasportati saranno trasferiti all’ospedale americano di Ramstein, in Germania.
• Chi era Michele Silvestri: 33 anni, nato a Monte di Procida (Napoli), veterano delle missioni all’estero. Scrive Nese sul Cds: «Aveva conosciuto l’asprezza delle montagne del Kosovo e le tempeste di sabbia dell’Iraq. L’Afghanistan gli era noto da tempo: a intervalli, ci aveva passato vari mesi. Ora ci era tornato da appena dieci giorni». Sposato con Nunzia, un figlio di nome Antonio (8 anni).