Rassegna, 26 marzo 2012
I maoisti indiani liberano Claudio Colangelo
• Dopo undici giorni nelle mani dei maoisti dell’Orissa, ieri mattina l’ingegnere Claudio Colangelo è stato liberato dai guerriglieri indiani. Non è vero che ha la malaria, comunque è stata «un’esperienza spaventosa. Voglio tornare in Italia appena possibile». I maoisti, dice Colangelo «sono stati molto gentili con noi». L’altro italiano sequestrato, Paolo Bosusco, è ancora prigioniero. Nessuno scambio prima del rilascio: «Un atto di buona volontà», ha fatto sapere il leader dei rapitori, Sabyasachi Panda. Colangelo è stato consegnato da Panda stesso a tre giornalisti indiani, contattati venerdì dai maoisti, che si erano recati nella giungla della regione di Kandhamal, nel centro dell’Orissa, dove era avvenuto il rapimento. Sabato mattina sono stati condotti all’accampamento mobile del leader, dove Panda ha dato loro un’intervista, durante la quale ha concesso la liberazione di Colangelo. Ieri mattina, dopo una lunga camminata, i giornalisti, i cameramen e l’italiano sono arrivati alle auto che li aspettavano. Colangelo ha detto di essere stato per gli undici giorni sempre assieme a Bosusco, che hanno dormito in tende e si sono spostati continuamente. Adesso si apre la trattativa per la liberazione dell’altro italiano. Per rilasciarlo i maoisti chiedono che siano soddisfatte 2 delle 13 richieste avanzate: la scarcerazione di alcuni prigionieri politici, compresa la moglie di Panda, Mili, e l’incriminazione di alcuni poliziotti che loro ritengono coinvolti in violenze e torture verso contadini. [Taino, Cds]
• «Mangiavamo soprattutto pane azzimo. Quindi a un certo punto ho insegnato ai rapitori a grigliare le melanzane, ma ci hanno messo troppo olio». (Colangelo) [Taino, Cds]
• Durante la prigionia Colangelo e Bosusco hanno camminato tanto, soprattutto di notte. Bosusco s’intrattiene spesso a parlare di politica con il capo dei guerriglieri, Panda «che tutti, lì, chiamano solo commander» (Colangelo). [Taino, Cds]
• Quando Colangelo e Bosusco sono stati rapiti stavano facendo il bagno. [Taino, Cds]
• Scrive Caprara sul Cds: «Il governo italiano non lo dichiara, ma il 14 marzo il rapimento dei due italiani in Orissa ha posto l’India, che si considera parte lesa per la morte dei due pescatori in Kerala, anche in una posizione di debitrice. Di debitrice di sicurezza, nonostante i maoisti siano fuori dalla legge».