Rassegna, 24 marzo 2012
La riforma del mercato del lavoro approvata dal Consiglio dei ministri
• La riforma del mercato del lavoro è stata approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Ora i tecnici del ministero del Lavoro lo tradurranno in un disegno di legge delega che verrà sottoposto al vaglio del Parlamento. I punti: 1) Per evitare la possibilità di abusi sui licenziamenti economici falsi il testo approvato introduce il «possibile reintegro» del lavoratore da parte del giudice e tempi più veloci per le cause di lavoro; 2) si punta sull’apprendistato: si prevede una durata minima di sei mesi per il contratto e si alza il rapporto tra apprendisti e lavoratori (da 1 a 1 a 3 a 2). Per il tempo determinato previsto un intervallo di 60 giorni tra un contratto e l’altro; 3) I nuovi ammortizzatori sociali basati sull’Aspi, la nuova indennità di disoccupazione che durerà da 12 a 18 mesi (per gli over 55) andrà a regime dal 2016. La transizione partirà l’anno prossimo; 4) Stretta sulle dimissioni in bianco che alcune aziende fanno firmare alle lavoratrici assunte e che in un’eventuale maternità costringono alle dimissioni. Previsti i voucher babysitter; 5) Il ruolo del giudice è centrale nelle controversie sul lavoro. Sarà il magistrato (salvo modifiche) a decidere sulle indennità previste in caso di licenziamento per motivi economici (da un minimo di 15 a un massimo di 27 mesi); 6) Sono possibili accordi per esodi di lavoratori anziani (che raggiungano la pensione nei quattro anni successivi al licenziamento). La loro tutela con un’indennità in attesa della pensione è «a carico dei datori di lavoro». (Leggi Il fatto del giorno) [Cds]