Rassegna, 22 marzo 2012
La Cgil proclama lo sciopero contro la riforma Fornero
• Per protestare contro la modifica dell’articolo 18 la Cgil ha annunciato 16 ore di sciopero, di cui 8 da svolgersi in un’unica giornata, ancora da stabilire. Susanna Camusso si è rivolta direttamente ai parlamentari: «Non votate queste norme perché non portano crescita ma un’espulsione di massa dai posti di lavoro che durerà molti anni. Siamo davanti a un governo che scarica su lavoratori e pensionati tutti i veri costi delle operazioni che vengono fatte». Poi ha attaccato ministro Fornero e il premier Monti: «Il governo sostiene che la partita è chiusa. Deve essere chiaro che per noi la partita non è chiusa». [Martinaro, Cds]
• «(…) Nel documento presentato dalla segreteria Cgil e approvato con 95 voti favorevoli, due soli contrari (Cremaschi e Bellavita) e 13 astenuti, tra i quali lo stesso Landini, c’è scritto che sul punto dei licenziamenti la Cgil si mobilita per ottenere di nuovo che l’articolo 18 abbia una funzione di “deterrenza” rispetto ai licenziamenti senza giusta causa e giustificato motivo. E la deterrenza esiste se c’è il diritto al “reintegro”. Questo significa, appunto, anche se nel documento non c’è scritto, che la possibilità del reintegro deve tornare dove non c’è nella proposta del governo, cioè sui licenziamenti per motivi economici, che, secondo Monti, devono invece essere possibili in cambio di un indennizzo. Sono questi i licenziamenti “facili” che per la Cgil vanno tolti di mezzo. Come? Con l’estensione, appunto, del modello tedesco ai licenziamenti economici». [Marro, Cds]