Rassegna, 21 marzo 2012
Tolosa, «il killer ha filmato la strage»
• Il killer di Tolosa ancora non è stato identificato. Secondo gli esperti potrebbe colpire ancora, finora l’ha fatto a intervalli regolari di quattro giorni. Le piste aperte sono ancora molte: i neonazisti, gli islamisti, un ex militare che odia gli ex colleghi e gli ebrei, un semplice folle che spara nel mucchio. Il ministro degli Interni Claude Guéant, spedito da Nicolas Sarkozy a Tolosa con l’ordine di restarci finché l’assassino non sarà ammanettato, ha detto alla stampa che lo sparatore portava allacciata sul petto una telecamera. In serata il procuratore di Parigi ha fatto sapere che la testimonianza sulla telecamera era ancora tutta da confermare. C’è poi il mistero dello scooter su cui si muove il killer, uno Yamaha T-Max 500, che era nero a Montauban e bianco a Tolosa. Dalle indagini trapela che l’uomo non sarebbe poi così alto e muscoloso: dalle immagini dei video si pensa che sia alto al massimo un metro e settanta per settanta chili. [Mattioli, Sta]
• Il folle omicida utilizza una calibro 11,43, pistola piuttosto rara. [Martinotti, Rep]
• La maggior parte dei sospetti portano alla caserma del 17esimo Reggimento Paracadutisti di Montauban, a 50 chilometri a nord di Tolosa. Scrive Mattioli (Sta): «La fredda efficienza con la quale l’assassino ha ucciso fa pensare che sia qualcuno addestrato a farlo: per esempio, un ex militare. E qui spuntano i tre parà del 17esimo fotografati nel 2004 mentre facevano il saluto nazista dietro a una bandiera con la croce uncinata. Ma lo scandalo scoppiò solo quattro anni dopo, quando un collega, Jamel Benserhir, passò le fotografie ai giornali, querelò i fotografati e poi fu congedato, accusa lui, per aver svelato segreti che l’Armée preferiva restassero tali. Oggi Benserhir ha paura, non si fa vedere e non parla. Dei tre ex parà, uno è ancora a Montauban, dove fa il cameriere al ristorante Santa Maria, di nome italiano ma di proprietario russo. Un secondo si è riarruolato, stavolta negli Chasseurs Alpins, gli alpini francesi. Il terzo nessuno sa dove sia: c’è chi dice che gli inquirenti l’abbiamo già sentito e chi invece che lo stiano ancora cercando».