Rassegna, 16 marzo 2012
Nella scuola della tragedia arrivano gli psicologi
• «(…) Nella scuola della morte (St. Lambertus di Heverlee) sono arrivati sette psicologi che hanno riorganizzato le aule. Fanno giocare i bambini e in tanto parlano loro della morte. Li lasciano esprimere, consumare il dolore. C’è una classe che serve per questo, ci si misura con la fine della vita. Di fianco hanno organizzato “la stanza del silenzio”, una camera «per prendere fiato». «Se un bimbo piange perché ha perso un amico – riferisce Steffan Tanghe, coordinatori della comunità scolastica di Lovanio – l’insegnante gli offre di restare da solo, lontano dai giochi. Se acconsente, lo accompagna nella stanza del silenzio e lì può restare sinché vuole. Ci sono un tappeto, dei cuscini, musica dolce che rilassa gli spiriti. (…) Le autorità locali hanno annunciato che le famiglie riceveranno alcuni libri che li aiuteranno a ragionare sulla tragedia. Sono manuali per genitori e alunni. Titoli come La prima linea e Dolore e Lutto. I sette psicologi assisteranno le famiglie. Le visiteranno a domicilio. Poi, fra una settimana, chi vorrà potrà riunirsi in parrocchia a parlare di come si sente». [Zatterin, Sta]