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 2012  marzo 16 Venerdì calendario

Il campione dello sport più francescano

• «Tuttora insuperato nello stile» (la Garzantina dello Sport), Dordoni entrò allo stadio di Helsinki senza il cappellino zuppo di pioggia, «a testa alta, imponente, regale, inappuntabile nonostante la fatica, fu accolto da un drappello di italiani festosi, tra i quale anche i calciatori che qualche ora prima avevano subito tre gol (a zero) dalla grande Ungheria di Puskas e Grosics, Kocsis e Hidegkuti» (Colombo). Scrisse Gianni Brera (originario si San Zenone al Po) sulla Gazzetta del 22 luglio 1952: «Caro vecchio Dordoni piacentino, vorrei che sul nostro fiume, questa sera, i paesani accendessero fuochi di festa come dopo le antiche regate vittoriose. Vorrei che così celebrassero l’inarrivabile campione di uno sport che si addice alla nostra modestia di un francescano sport per il più francescano dei popoli. Tu entravi a passo ancora allegro, salutando la folla, e io questo pensavo nell’ora del tuo trionfo». Commentò il grande Paavo Nurmi (olimpionico di 1500, 5000 e 10000 metri), tedoforo d’eccezione dell’Olimpiade finlandese: «Ho veduto, oggi, un atleta versato alla marcia che avrebbe potuto essere un grande mezzofondista. Un italiano, di nome Pino Dordoni».