16 marzo 2012
Tags : Pino Dordoni
Una vittoria senza unghie
• Già premiato col Fouler Dixon per l’impeccabile tecnica, a Helsinki Dordoni vinse una gara caratterizzata dal freddo e dalla pioggia: «Dieci giorni prima, per un’infezione, mi erano state tolte le unghie degli alluci. Eppure, nonostante il dolore e le 52 ore di viaggio in treno da Milano alla Finlandia, mi sentivo in forma. La gara fu bellissima: temevo lo svedese Ljunggren, vincitore quattro anni prima a Londra, e infatti scappò via subito. Lo raggiunsi al 18° chilometro, lottammo spalla a spalla fino al 35°, poi lui cedette al 40° lasciandomi via libera». In crisi prima di entrare allo stadio, Dordoni si riprese anche grazie alla presenza del tecnico azzurro Bononcini, del dottore federale Pasquale Stassano e del massaggiatore Menarini (travestiti da infermieri): «In quegli anni c’era una canzonetta d’amore molto in voga. Per superare la crisi costrinsi Menarini a cantarla senza fermarsi mai». Claudio Colombo: «Gli storici dell’atletica divergono su questo punto: c’è infatti chi sostiene che nei momenti critici Dordoni fu incitato con canzoni e marcette che più erano care alla sua mai negata fede politica». [Cds 25/10/1998]