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 2012  marzo 13 Martedì calendario

Dieci giorni per l’intesa sul lavoro. Il problema mobilità

• Il sesto incontro tra governo e parti sociali e durato tre ore e mezza. Al termine il ministro Elsa Fornero ha fatto sapere che la chiusura delle trattative avverrà tra il 21 e il 23 marzo. Si è capito poi che nei piani dell’esecutivo dal 2015 gli attuali ammortizzatori sociali saranno sostituiti con una «assicurazione sociale per l’impiego» sul modello tedesco con un’aliquota contributiva dell’1,3% solo a carico dell’azienda. Per i disoccupati ci sarà così un assegno mensile di circa 1.119 euro per un anno. La cassa integrazione straordinaria (Cigs) «rimane ma non viene più concessa nel caso di cessazione dell’azienda». Sulla flessibilità in entrata per favorire la stabilità dei giovani, per la Fornero «i contratti a tempo determinato dovranno costare un po’ di più» mentre quello di riferimento sarà l’apprendistato. Il tema articolo 18 non è stato affrontato. L’obiettivo finale della riforma secondo il ministro è quello di «ridurre i livelli di disoccupazione del Paese per portarli al 4-5% strutturale». I commenti a caldo della parti sociali sono stati tutti negativi. Emma Marcegaglia ha parlato di «un’accelerazione sbagliata», per Raffaele Bonanni «se non si modifica l’abolizione della mobilità si andrà verso una ecatombe sociale». Susanna Camusso è stata la più netta: «Un passo indietro, l’accelerazione della riforma degli ammortizzatori si traduce nel breve periodo in una riduzione della copertura e nessun vantaggio sulla prestazione economica». [Bagnoli, Cds]

• Spiega Marro sul Cds che il governo vuole chiudere la trattativa sul lavoro entro mercoledì 21 «significherebbe arrivare il giorno prima della designazione del nuovo presidente della Confindustria da parte della giunta dell’associazione, con l’attuale numero uno, Emma Marcegaglia, non ancora entrata nella fase di interregno che durerà fino all’Assemblea del 24 maggio. Se non sarà possibile, bisognerà però chiudere entro venerdì, perché poi il presidente del Consiglio, Mario Monti, partirà per la missione di una settimana in Corea del Sud, Giappone e Cina. E il premier non vuole trascinare la partita fino ad aprile».

• «(…) Per come si vanno delineando i provvedimenti sul lavoro si dovrebbero basare su tre punti-chiave: riordino dei contratti con piena valorizzazione dell’apprendistato, semplificazione degli ammortizzatori sociali con la loro estensione, ridimensionamento dei poteri di veto dell’articolo 18. Senza voler sminuire affatto l’operato del governo che ha dovuto mettere d’accordo posizioni distanti tra loro, è chiaro come si tratti di una “riformetta”. Un vero cambio di paradigma, che avesse conservato intatta l’ambizione di riscrivere le regole del mercato del lavoro in senso universalistico, si sarebbe dovuto basare sull’unica ricetta organica avanzata in questi mesi, la flexsecurity». [Di Vico, Cds]