Rassegna, 9 marzo 2012
Semplificazioni, la Camera vota la fiducia
• Alla Camera è stata votata la fiducia sul decreto semplificazioni: 479 sì, 75 no (Lega e Idv, oltre a Mussolini e Giralda) e 7 astenuti. Non hanno partecipato al voto 23 deputati del Pdl, tra i quali Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, cinque del Pd e quattro della Lega. Martedì arriverà il voto finale a Montecitorio, poi il Senato dovrà convertire il testo in legge entro il 9 aprile. [Salvia, Cds] Scrive Schianchi (Sta): «Dopo le discussioni andate in scena nelle commissioni di Montecitorio, si vedrà presto l’atteggiamento del Senato: su alcuni punti potrebbe succedere di dover ritoccare il testo, come sul fondo per le spese impreviste di Palazzo Chigi, un punto su cui le Commissioni di merito hanno votato contro il parere del governo. Si abroga, in pratica, la cosiddetta «tassa sulla disgrazia», l’automatismo che prevedeva di reintegrare i fondi degli enti locali in caso di calamità aumentando l’accise sulla benzina. E c’è un altro argomento spinoso, le misure che riguardano le telecomunicazioni: l’Associazione europea degli operatori di telecomunicazioni (Etno) ha inviato oggi una denuncia alla Commissione europea ritenendo l’emendamento incompatibile con il quadro normativo comunitario. Bruxelles esaminerà la norma: se dovesse considerarla incompatibile, potrebbe aprire una procedura d’infrazione».
• Quella di ieri è la decima fiducia chiesta dal governo Monti. [Salvia, Cds]