Rassegna, 8 marzo 2012
Alfano diserta il vertice di Palazzo Chigi. Polemiche
• Il vertice tra i segretari di partito e il premier che si doveva svolgere ieri sera a Palazzo Chigi è stato rimandato perché Angelino Alfano si è rifiutato di prendervi parte. Invece che parlare di mercato del lavoro, si sarebbe discusso solo di nomine Rai e giustizia ha spiegato: «Se lì mi devo incontrare per soddisfare sete di poltrone Rai o per far avvicinare Bersani con Vendola e Di Pietro sui temi della giustizia, sarebbe solo un teatrino della politica a cui mi sottraggo». Dichiarazione che ha preso tutti di sorpresa e ha scatenato un diluvio di polemiche. [leggi Il fatto del giorno] Mario Monti si è visto obbligato a rinviare l’incontro, pur minimizzando: «Sono problemi tra partiti che possono essere superati. Non vedo nessuna conseguenza per l’operatività a breve termine o anche a medio-lungo termine». Anche Alfano ha rassicurato subito il premier: «Il pasticcio di oggi non è responsabilità di Monti: non verrà meno la nostra fiducia nel governo». Molto duro invece Pier Luigi Bersani: «Una decisione inopinata e inaspettata. Non è affatto vero che Monti ci abbia invitato per parlare di Rai e giustizia. Ci ha telefonato per dirci se facevamo il punto della situazione. Il problema di Alfano è che non si sarebbe parlato solo di Rai e di giustizia, ma anche di Rai e giustizia». [Trocino, Cds]
• Alfano ha accusato il Guardasigilli Paola Severino di aver incontrato Pier Luigi Bersani e Pierferdinando Casini, escludendolo, per parlare di giustizia. La Severino si è detta stupita «perché è stato un incontro abbastanza casuale, non preordinato e molto breve. E alla fine ho telefonato ad Alfano per riferire: il mio comportamento è stato assolutamente trasparente. In altre occasioni ho incontrato Alfano da solo e non per questo gli altri due referenti avevano ritenuto che ci fosse qualcosa di oscuro o poco chiaro. Credo che la trasparenza di queste cose sia assolutamente valutabile». [Galluzzo, Cds]
• Silvio Berlusconi non sarebbe stato neanche avvertito della decisione di Alfano di disertare il vertice di Palazzo Chigi. Gianni Letta l’ha saputo a cose fatte. [Verderami, Cds]