7 dicembre 2007
Tags : Le prime della Scala
Alla Scala il “Tristano” di Barenboim
• Cinque ore e mezzo di musica volate in un baleno e un
applauso lungo un quarto d’ora: è l’esito di questa serata inaugurale della stagione
della Scala sulle note del Tristano di Wagner (che manca dal teatro milanese da trent’anni). Il
merito va al direttore Daniel Barenboim che ha però diviso l’ovazione con tutta
l’orchestra chiamata sul palcoscenico. Tra i momenti più apprezzati, l’arrivo
della nave ferrigna a fendere le nebbie sbucando da un’apertura oscura che lo
scenografo Peduzzi ha paragonato allo scandaloso quadro di Courbet “L’origine
del mondo”. Piace molto anche il duetto del secondo atto, con il confronto
serrato fra Tristano e Isotta e il crescendo erotico della musica. E tanti non
hanno trattenuto le lacrime nel finale, quando lui aspetta lei per morire e lei
lo segue, avviandosi barcollante verso quella grande porta nera dove perdersi
insieme. [Giuseppina Manin, Cds 8/12/2007]
• «Barenboim dirige un Tristano severo e solenne
giusta la grande tradizione (…). Dirige con grande cognizione di causa, a
memoria, ed è capace di fare della poderosa orchestra anche un frusciante
tappeto. (…) Waltraud Meyer è un’Isolda ammirevole per il dominio vocale e
psicologico del ruolo che canta con tecnica intatta; mentre non allo stesso
livello è l’ interprete di Tristano, il tenore Ian Storey». [Paolo Isotta, Cds
9/12/2007]