7 dicembre 1969
Tags : Le prime della Scala
Domingo e Ghiaurov punti di forza di “Ernani”
• «Non sarà un capolavoro di raffinatezza, ma resta, con
buona pace degli scopritori di capolavori misconosciuti, la più popolare e la
più valida delle opere verdiane fino al Rigoletto,
con la sola concorrenza possibile del Macbeth»,
scrive di Ernani Massimo Mila. Assai
buona nel complesso l’edizione scaligera, con «due punti di forza solidissimi
in palcoscenico. Uno di essi è il protagonista, l’ibero-americano Placido
Domingo, che ha debuttato in Italia questa estate all’Arena di Verona, e che si
afferma come un eccellente tenore verdiano, dotato di voce, di squillo,
d’acuto, di intonazione, ma anche di cervello e di gusto. L’altro, il basso
Nicolai Ghiaurov, non è certo una scoperta, ma ieri sera era in stato di
grazia, e ha dato alla figura del vecchio Silva un monumentale rilievo, vocale
e scenico». Esordisce alla Scala il soprano bulgaro Raina Kabaivanska, «e pure
lei è una bella voce verdiana, di limpida e fresca qualità».
• Sul podio tutta l’esperienza di un veterano dell’opera
lirica, anche se «la direzione di Votto riporta un suono ch’era consueto una
trentina d’anni fa, e che può ingenerare qualche perplessità negli ascoltatori
abituati alla ripulitura che direttori come Karajan e Abbado hanno introdotto
nel repertorio tradizionale». [Massimo Mila, Sta. 9/12/1969]