2011
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DI PAOLA Giampaolo
Torre Annunziata (Napoli) 15 agosto 1944. Ministro della Difesa nel governo Monti (dal novembre 2011 all’aprile 2013). Ammiraglio. Dal 27 giugno 2008 al 18 novembre 2011, presidente del Comitato militare della Nato, che riunisce e coordina i capi di stato maggiore dei ventisei Paesi dell’alleanza (secondo italiano dopo Guido Venturoni): si tratta della più alta carica militare dell’organizzazione atlantica, insieme con quella del comandante operativo delle forze in Europa (Saceur, che però è tradizionalmente occupata da un generale americano nominato direttamente da Washington), il massimo delle aspirazioni di qualunque ufficiale.
• Si è formato nel collegio militare Morosini. Dal 1994 al 1998 fu capo del reparto Politica militare dello stato maggiore Difesa, poi capo di Gabinetto del ministro di centrosinistra Sergio Mattarella, segretario generale della Difesa e Direttore nazionale degli Armamenti dal 2001 al 2004, quando il nuovo governo,Berlusconi II, Antonio Martino ministro, lo nominò capo di stato maggiore. [Dell’Arti Parrini 2008]. Nel 2008 è sbarcato a Bruxelles, come capo del conclave dei ventotto rappresentanti militari Nato. Il segretario generale Rasmussen gli ha reso tutti gli onori. Avrebbe dovuto passare il comando in giugno. L’invito a partecipare al governo tecnico chiude il suo mandato con un lieve anticipo [Marco Zatterin, Sta 17/11].
• Detto il Tecnocrate per la sua spiccata ansia di ammodernamento della Difesa, «ha fatto tutta la trafila necessaria alla scalata del vertice: in Accademia a 19 anni, guardiamarina a 22. Poi la Scuola sommergibili e la specializzazione e, quindi, una serie di promozioni fino al “privilegio” del comando della portaerei Garibaldi, nel 1989 e ’90» (Francesco La Licata).
• Ha appreso della notizia ufficiale del suo incarico nel nuovo governo Monti mentre è in una visita ufficiale in Afghanistan: «Alla Nato non dicono neanche dove si trovi esattamente, ma solo che è in Afghanistan, che è partito lunedì e torna oggi (17 novembre). La località in cui l’ammiraglio Giampaolo Di Paola si trovava quando ha ricevuto l’incarico da Monti è segreta, anche se si tratta di una missione di routine».
• Ha lasciato la guida del Comitato militare della Nato per diventare il primo ufficiale al governo dai tempi del generale Domenico Corcione che lavorò con Dini, dal gennaio ’95 al maggio ’96. Le greche e i 48 anni in Marina ne fanno a tutti gli effetti un tecnico.
• «Come ministro, sarà attento al suo bilancio come a quello della Repubblica: “I problemi (della spesa della Difesa, ndr) ci sono e sarebbe irresponsabile, nel mio ruolo, non essere preoccupato, pur nella consapevolezza delle difficoltà economiche e finanziarie complessive che richiedono politiche molto accorte”» (Marco Zatterin) [Sta 17/11].
• Nel 2012 pianificò dei tagli alle spese della Difesa, da realizzarsi entro dieci anni: 40 mila uomini e 30 mila civili in meno. Scelse invece di non rinunciare ai caccia F-35, anche se ridusse le ordinazioni da 131 a 90 aerei. «I sacrifici servono all’Italia per essere più europea». La riforma fu lanciata con lo slogan “meno generali, più tecnologia”. La riforma suscitò le critiche delle Forze Armate: «Gli uomini dell’Esercito, che saranno i più sacrificati, si domandano se sia il caso di espellere un numero così alto di dipendenti per destinare le risorse all’acquisizione di navi e aerei. Il dubbio, in definitiva, è che la riforma sacrifichi troppo la “componente umana” per soddisfare le esigenze dell’industria militare» (Marco Nese) [15/7/2012]. Il punto più controverso della riforma è però lo «scivolo d’oro»: per i cinquantenni esenzione dal servizio di 10 anni con l’85% di stipendio. «Il ministro Giampaolo Di Paola si è inventato un esercito (senz’armi) unico al mondo: 40 mila “ufficiali-sottufficiali esodati”. Col nuovo “scivolo 2.0” che sta sbocciando, avremo una popolazione imponente di esodati di Stato (…) Nasceranno così, inevitabilmente, sindacati per rappresentarli, sociologi per studiarli, preti di strada per confortarli, conduttori tv per eccitarli» (Riccardo Ruggeri) [Iog 11/4/2012]. • Nel gennaio 2012 diede ordine ai quattro caccia bombardieri Amx del 51esimo stormo di bombardare i talebani in Afghanistan, notizia che trapelò sei mesi dopo grazie ai giornali stranieri.
• Nell’aprile 2012 bloccò la proposta del ministro Clini per la collocazione di una discarica a Monte Carnevale, in quanto troppo vicina al centro interforze della Difesa.
• Sul caso Marò (vedi) condivise la decisione di consegnare all’India i propri marinai. «Guardando negli occhi il 21 marzo Salvatore Girone e Massimiliano Latorre ho chiesto loro di fare propria la scelta del governo di rimandarli in India».
• Ama il riserbo e l’equilibrio. In un’intervista alla Stampa: «Non parlo mai di politica interna. Io bado ai fatti. E i fatti dicono che Roma si comporta come un partner molto motivato per l’Alleanza» (sull’aspro confronto tra Lega e il Pdl sulla durata della missione Nato in Libia) [Marco Zatterin, Sta 17/11]
• È sposato con Roberta e ha due figlie. Parla fluentemente inglese, francese e spagnolo. Esperto in storia dell’arte, ama la musica classica, pratica lo sci e l’alpinismo. [S24 16/11/2011]
• «È Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Merito della Repubblica italiana, Gran Croce con Spade dell’Ordine al Merito Melitense, Commendatore con placca dell’Ordine Equestre di San Gregorio Magno, Grand’Ufficiale dell’Ordine Equestre di Sant’Agata, Grand’Ufficiale dell’Ordine dell’Infante Dom Henrique, e molto altro» [Fog 27/6/2012].