22 aprile 2010
Tags : Silvio Berlusconi
«Che fai, mi cacci?». Fini sfida Berlusconi
• All’Auditorium della Conciliazione di Roma si tiene il Direttivo nazionale del Pdl, ovvero un consesso di 172 maggiorenti del partito. Non si riunisce da un anno e, in teoria, deve discutere dei risultati delle Regionali appena concluse. Da tempo il rapporto tra Fini e Berlusconi è teso. Il Direttivo dovrebbe svolgersi a porte chiuse, ma Berlusconi lascia entrare le telecamere. Il premier prende la parola per primo e fa un resoconto dei trionfi di governo e di partito, con allusiva esaltazione della vita democratica interna e della sua sensibilità alle idee e alle proposte altrui. Fini è nominato solo tra i fondatori del partito, a fianco di figure minori come Rotondi e Buonocore. Ventitré minuti di discorso in tutto. La risposta di Fini dura quasi un’ora: ribadisce la propria volontà di costituire un’area “politico-culturale” capace di migliorare la qualità dell’attività di governo e di partito, produce un lungo elenco di critiche, tra cui spiccano le osservazioni relative alla giustizia e soprattutto al federalismo. Berlusconi controreplica a brutto muso, invitandolo a dimettersi da presidente della Camera, allora Fini si alza in piedi dalla prima fila, va ad agitargli il dito sotto la tribuna e a gridargli: «Che fai, mi cacci?». Alla fine si vota un documento nel quale si condannano le correnti e si esprime incondizionato appoggio e gratitudine a Berlusconi.