15 settembre 1977
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Lauda lascia la Ferrari e va alla Brabham
• Con una conferenza stampa tenuta all’Holiday Inn di Roma, Niki Lauda, a un passo dal titolo di campione del mondo di F1 (a tre gare dalla fine ha 27 punti di vantaggio sul sudafricano Jody Scheckter, la vittoria ne vale 9) annuncia che nel 1978 correrà su una Brabham-Alfa Romeo, team “Parmalat Racing” gestito da Bernie Ecclestone. Il pilota austriaco, già campione del mondo nel 1975 con la scuderia di Maranello, evita di replicare al patron Enzo Ferrari che gli ha dato del traditore, e spiega: «Ferrari ha fatto tanto per il nostro sport, può dirmi quello che vuole e io non mi offendo. Può darmi anche dello stupido, ma per me è lo stesso. Continuerò a stimarlo. Forghieri, del quale è stato detto che io volevo cacciarlo, è un genio che ha fatto molto per la squadra di Maranello. Certo ha un carattere difficile e andar d’accordo con lui non è la cosa più semplice. Il vero problema non era questo. Era la conduzione manageriale della squadra. Con Montezemolo le cose andavano nel migliore dei modi; poi è arrivato Audetto, una persona del mestiere, preparato, e si andava bene. Quest’anno, con Nosetto, c’è stata molta confusione. Un esempio. Quanto è successo a Monza in occasione del recente Gran Premio d’Italia (11 settembre, ndr) può rendere l’idea di che tipo fosse: prima della corsa, che per me era la più importante della stagione, ho chiesto a Nosetto se Reutemann era dalla mia parte o se dovevo considerarlo un avversario. Nosetto mi ha confermato che Reutemann mi avrebbe aiutato. In gara, però, sono riuscito a passarlo solo quando ha avuto problemi alla macchina. Dopo il Gran Premio, in un’intervista alla radio austriaca, Nosetto ha affermato che alla Ferrari non ci sono preme guide, ma che i piloti possono fare la loro corsa. Se me lo diceva prima, io mi sarei adattato a considerare Reutemann come qualsiasi altro avversario». Secondo indiscrezioni, Lauda incasserà 350.000 dollari dalla Parmalat, 270.000 dall’Alfa Romeo (indirettamente tramite sconti sulla revisione dei motori montati dalla Brabham, che gli girerebbe quei soldi), 80.000 dalla Goodyear, 100.000 tra Marlboro e Romerquelle (acqua minerale) per un totale di 800.000 dollari (700 milioni di lire).