14 giugno 1995
Scissione all’interno di Rifondazione comunista
• La scissione, da tempo annunciata, e più volte rinviata, è finalmente avvenuta: 25 dirigenti di Rifondazione comunista, tra cui Luciana Castellina e Sergio Garavini, hanno annunciato ieri di avere abbandonato il partito di Bertinotti e Cossutta, per aderire alla «Federazione della sinistra», preannunciata da D’Alema, e per partecipare alle prossime politiche sotto l’Ulivo di Prodi. I dimissionari, che avevano già manifestato il loro dissenso votando la fiducia alla manovra economica del governo Dini, contestano la decisione adottata dal vertice del partito di praticare l’ostruzionismo sulla riforma delle pensioni. I 14 deputati che lasciano il partito sono Angelo Altea, Walter Bielli, Giuliano Boffardi, Marida Bolognesi, Francesco Calvanese, Rita Commisso, Famiano Crucianelli, Martino Dorigo, Sergio Garavini, Mauro Guerra, Gianfranco Nappi, Roberto Sciacca, Giuseppe Scotto di Luzio e Adriano Vignali, e i tre senatori Angelo Rossi, Rino Serri e l’indipendente Domenico Gallo. I due europarlamentari sono Luciana Castellina e Luciano Pettinari. I dissidenti, non parlamentari, che hanno firmato la lettera, naturalmente ultraideologica, d’addio sono Lucio Magri, Sandro Del Fattore, Gennaro Lopez, Nicola Manca, Beppe Napolitano, Carlo Paolini, tutti membri della direzione.