figura, 22 ottobre 2011
Tags : Anno 1901. Raggruppati per paesi. Italia
Giuseppe Zanardelli
• Brescia, 26 ottobre 1826 - Maderno (BS), 26 dicembre 1903. Partecipò alla I guerra d’indipendenza ed alle dieci giornate di Brescia; laureato in legge in Toscana, esperto di diritto e di economia, eletto deputato nel ’60, diventò ministro dei lavori pubblici (1876-1877) con Depretis, e degli interni (1878) con Cairoli; fu ministro di grazia e giustizia (1881-1883) ancora con Depretis del quale poi divenne avversario; da guardasigilli (1887-1891) con Depretis e con Crispi, legò il suo nome al nuovo codice penale (1889) che fra I’altro aboliva la pena di morte; fu presidente della Camera (1892-1894) e di nuovo guardasigilli (1897-1898) nel IV governo Rudinì dal quale si allontanò per dissensi con i colleghi conservatori; ancora presidente della Camera (1897 e 1898-1899), succedette come tecnico al Saracco alla guida di un governo (1901-1903) il cui principale animatore fu ancora una volta il Giolitti e che fu sostenuto anche da elementi della destra (Giusso e Prinetti); il suo esecutivo non ebbe vita facile e, dopo il disimpegno di Giolitti, anch’egli, ormai ammalato, rassegnò le dimissioni e morì due mesi più tardi. [Figura 1998]
• “Quando il Re gli dette l’incarico (1901), Giolitti dovette fargli prestare da un amico un appartamento decoroso in cui tenere le consultazioni perché quello suo si riduceva ad un paio di stanze da studente: come tutti i notabili della sua generazione, non aveva tratto vantaggi dalla sua carriera politica ed era povero in canna” [Montanelli]
• “Era un magnifico oratore ma forse il suo difetto era di esserlo un po’ troppo” [Montanelli]
• “Ritto, magro, nero, con le mani in tasca. Come quella figura che i disegnatori allungano per fare la I negli alfabeti figurati, da principio sembrava un palo locale. Poi rompeva, si dinoccolava, si riversava da una parte all’altra; e la voce scolpita si concitava e avvinghiava come una catena” [Faldella, Montanelli]