Comandini, 5 dicembre 1867
• A Firenze si riapre il Parlamento, e si presenta il nuovo ministero Menabrea. Questi rifa la storia degli avvenimenti per dimostrare in quali condizioni ha assunto il potere: ritorno di Garibaldi sul Continente, minaccia dell’intervento francese, ritiro di Rattazzi, principio d’autorità scosso, irritazione della Francia, mancanza d’alleanze e impossibilità di formarne
• A Firenze si riapre il Parlamento, e si presenta il nuovo ministero Menabrea. Questi rifa la storia degli avvenimenti per dimostrare in quali condizioni ha assunto il potere: ritorno di Garibaldi sul Continente, minaccia dell’intervento francese, ritiro di Rattazzi, principio d’autorità scosso, irritazione della Francia, mancanza d’alleanze e impossibilità di formarne. Saputo con sicurezza che la Francia mandava truppe nel territorio pontificio, le mandò anche il governo italiano per salvaguardare il principio italiano, giacchè «dal momento che la Convenzione del 1864 poneva ...sotto la garanzia mutua della Francia e dell’Italia la Santa Sede, dal momento che una delle due Potenze s’era creduta in grado d’intervenire sul territorio pontificio, egual diritto doveva competere a noi...». Chiude annunciando la concessione di 50 mila lire ai feriti e l’amnistia agli autori e complici dell’invasione. Riguardo a Roma il governo aspetta una soluzione pacifica che dia la città all’Italia e garantisca l’indipendenza del Pontefice.