2 aprile 1982
Tags : Carlo Alberto Dalla Chiesa • C. A. Dalla Chiesa
Dalla Chiesa prefetto di Palermo
• Un comitato interministeriale formato dal presidente del Consiglio Spadolini e dai ministri Rognoni, Formica, Altissimo e Di Giesi nomina Carlo Alberto Dalla Chiesa prefetto di Palermo. L’emergenza mafia è in continua crescita: 10 morti nel 1980, 50 nel 1981, quasi 20 nei primi mesi del 1982. Virginio Rognoni, ministro dell’Interno, nel comunicargli la decisione: «Caro generale, lei va a Palermo non come Prefetto ordinario ma con il compito di coordinare tutte le informazioni sull’universo mafioso». Nando Dalla Chiesa: «E l’atmosfera intorno a mio padre, benché molti fossero i messaggi di rallegramento, iniziò a guastarsi. Egli ne ebbe immediata percezione». [Dalla Chiesa 1984]
• Così Carlo Alberto Dalla Chiesa scrive in una lettera a Spadolini (datata 2 aprile 1982):
«Gentillissimo Professore, mi corre l’obbligo di sottolineare alla sua cortese attenzione che:
- la eventuale nomina a prefetto non potrebbe bastare da sola a convincermi di lasciare l’attuale carica.
- la eventuale nomina a prefetto mon può e non deve avere come “implicita” la lotta alla mafia, giacché:
si darebbe la sensazione di non sapere che cosa sia (e che cosa si intenda) l’espressione “mafia”
si darebbe la certezza che non è nelle più serie intenzioni la dichiarata volontà di contenere e combattere il fenomeno in tutte le sue molteplici manifestazioni
si dimostrerebbe che i messaggi già fatti pervenire a qualche organo di stampa da parte della “famiglia politica” più inquinata del luogo hanno fatto presa là dove si voleva.
Lungi dal volere stimolare leggi o poteri “eccezionali”, è necessario e onesto che chi è destinato alla lotta di un fenomeno di tale dimensione, non solo abbia il conforto di una stampa non sempre autorizzata o credibile e talvolta estremamente sensibile a mutamenti di rotta, ma goda di un appoggio e di un ossigeno “dichiarato” e codificato”».