5 settembre 1982
Tags : Carlo Alberto Dalla Chiesa • Dalla Chiesa: morte di un generale
Il funerale di Dalla Chiesa e di sua moglie Emanuela
• Alle 3 del mattino le bare con Carlo Alberto Dalla Chiesa e sua moglie Emanuela vengono portate al primo piano di villa Withaker, sede della prefettura. Rita, figlia di Dalla Chiesa, fa togliere dalla bara la corona della Giunta regionale per far mettere la bandiera italiana, il cappello e la sciabola del padre. Cominciano ad arrivare tutte le personalità politiche. Il ministro Rognoni è fischiato dalla gente, chiedono le sue dimissioni. Arriva Craxi e alle 13 e 30 il presidente Pertini. Alle 15 del pomeriggio, a sole 18 ore dall’omicidio, i funerali nella chiesa di San Domenico. L’omelia del cardinale Salvatore Pappalardo è molto dura. Cita Tito Livio: «Dum Romae consulitur... Saguntum espugnatur. Mentre a Roma si pensa sul da fare, la città di Sagunto viene espugnata. E questa volta non è Sagunto, ma Palermo ad essere espugnata!». Al termine della messa, spesso interrotta da proteste contro i politici, il cardinale si avvicina al solo Pertini. All’uscita i politici sono ricoperti d’insulti: contro il ministro Rognoni vola addirittura una bottiglia d’acqua minerale, contro Spadolini lancio di monetine. L’unico a non essere contestato è il Presidente. Nando Dalla Chiesa dice ai giornalisti: «Secondo me l’hanno ucciso perché è stato l’unico prefetto che è venuto qui a parlare di mafia vera, a cercare di farli venir fuori. In questi ultimi giorni forse aveva capito qualcosa in più: ed ecco la fine che ha fatto». Una signora infila la testa nel taxi che porta i figli e dice: «Scusateci ragazzi non siamo stati noi, scusateci». Poi le bare vengono portate in aereo a Milano per i funerali privati, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove la coppia andava talvolta a sentir messa. Lungo le strade di Milano la gente si accalca per applaudire i feretri. Una telefonata anonima alla redazione del quotidiano La Sicilia: «L’operazione Carlo Alberto è conclusa».