11 maggio 1984
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Enrico Berlinguer contestato dai socialisti a Verona
• Enrico Berlinguer a Verona è invitato a un congresso del Psi. Non deve parlare, ma solo essere presente. Viene contestato. «Una fischiata storica. Sì, davvero una storica fischiata all’ex compagno Berlinguer. E poi insulti, gridati con rabbia: “Venduto! Buffone!”. E poi un coro possente e beffard “Sce-mo, sce-mo!”. Visto col binocolo, Berlinguer sembra impassibile, il solito viso scolpito nel legno, non un trasalimento, non un’emozione. Ma il suo angelo custode, Tonino Tatò, dicono sia stravolto. E, se non stravolto, di certo un po’ teso è anche lo speaker che per caso si trova a domare la tempesta, Rigo, il sindaco socialista di Venezia. Grida: “Compagni, calma, calma! Compagni, state giù!”. Però i compagni non stanno affatto giù. Anzi, si levan tutti in piedi e la fischiata storica riprende forza e diventa immane. Rigo (paonazzo): “Compagni, sono nostri ospiti!”. “No, sono ospiti del compagno Cernienko!” si grida dagli spalti. E ancora si leva il coro infamante: “Sce-mo, sce-mo!”. Rig “Compagni, sedetevi, abbiate un minimo di ospitalità!”. Niente da fare. La mitraglia dei fischi è micidiale, e batte l’angolo del congresso dove Berlinguer avanza tra la folla. Rigo (durissimo): “Compagni, accogliamo da socialisti tutti i nostri ospiti!”». [Giampaolo Pansa, Rep. 12/5/1984]