La Gazzetta dello Sport, 23 novembre 2007
Il mondo politico è in subbuglio per via delle intercettazioni telefoniche pubblicate da Repubblica, dalle quali si possono evincere rapporti sotto banco tra i vertici Rai e i vertici Mediaset nel periodo 2004-2005 (governo Berlusconi)
Il mondo politico è in subbuglio per via delle intercettazioni telefoniche pubblicate da Repubblica, dalle quali si possono evincere rapporti sotto banco tra i vertici Rai e i vertici Mediaset nel periodo 2004-2005 (governo Berlusconi). Tra le prese di posizione più significative di ieri: una dichiarazione di Napolitano che stigmatizza il vizio di far venire alla luce documentazione riservata; e una di Fini, ormai nemico del Cavaliere, che sollecita la discussione della legge Gentiloni sul sistema radiotelevisivo (la legge in vigore porta la firma di un suo ministro, Maurizio Gasparri).
• Ci faccia capir qualcosa.
E’ una storia bellissima, perché, come vedrà, è uno di quei rari casi in cui tutti hanno ragione. Hanno ragione intanto i magistrati milanesi che, nell’ambito di un’indagine sul fallimento di una società che faceva sondaggi per Berlusconi ed era sostenuta dal furbetto Gianpiero Fiorani, misero sotto controllo i telefoni di alcuni dirigenti Rai e di alcuni dirigenti Mediaset. A inchiesta chiusa, le intercettazioni restarono in possesso delle parti, così come la legge ammette. E una di queste parti, a un certo punto, ha passato le trascrizioni delle telefonate a Repubblica. Legittimo, per carità. Essendosi chiusa l’inchiesta, quelle conversazioni – benché private – sono anche in un certo senso pubbliche. E Repubblica, che fa il mestiere di dar le notizie, ha avuto ragione a pubblicarle. Però anche Berlusconi ha ragione quando diche che è uno scandalo, qualcosa che non avviene in nessuna parte del mondo. I giornalisti inglesi che sono andati a Perugia a seguire il caso di Amanda, per esempio, erano senza parole davanti ai giornalisti italiani che si baloccavano con i verbali degli interrogatori.
• Ma perché quelli che avevano queste intercettazioni le hanno date a Repubblica?
Lei sta veramente imparando a fare le domande giuste. Infatti la questione è proprio questa: se le carte con le intercettazioni sono disponibili da un sacco di tempo, perché vengono fuori proprio adesso? la domanda che si fa non solo Berlusconi, ma anche l’attuale presidente della Rai, Claudio Petruccioli. E hanno assolutamente ragione di farsela.
• Che risposta si danno?
Questa: poiché Berlusconi e Veltroni hanno preso appuntamento per il giorno 30, e sono anche capaci di trovare un qualche accordo intorno alla legge elettorale (però è difficile), qualcuno di quelli a cui questo eventuale accordo non piace, uno di quelli che chiamano il dialogo tra destra e sinistra “inciucio”, ha tirato questa bella bombetta, l’ha fatta scoppiare e ha rimesso all’ordine del giorno il problema “conflitto d’interessi”. Giusto, in fondo, perché un problema conflitto d’interessi esiste ed è male che il centro-sinistra se lo stia dimenticando un’altra volta. Ma se c’è un momento in cui converrebbe non parlarne, è proprio questo. Il presidente Napolitano ha assolutamente ragione di imprecare contro la mania di tirar fuori le intercettazioni e passarle ai giornali. uno scandalo.
• Ma queste telefonate sono proprio scandalose?
Beh, si sentono in effetti i dirigenti Rai che rinunciano a far passare una striscia in sovrimpressione in cui si annuncia che Giovanni Paolo II sta molto male, perché sulle reti Mediaset intanto sta parlando Berlusconi e non bisogna fargli calare l’audience. Poi c’è tutta la discussione sui risultati elettorali delle amministrative 2005 e le assicurazioni da parte della Rai che le notizie, brutte per il Polo, saranno date il più tardi possibile. E poi tante altre chiacchiere in cui si capisce che le due aziende quasi quasi discutono con i palinsesti in mano, come alla ricerca di accordi più generali, per esempio a un certo punto c’è un interessamento improprio di quelli di Mediaset per il Festival di Sanremo, al quale dovrebbero invece dare battaglia.
• Detta così sembra scandalosa. Rai e Mediaset non dovrebbero farsi concorrenza?
Sì, lei ha ragione, però Del Noce, il direttore di Raiuno, ha ricordato che alla fine di tutti questi pretesi inciuci, la Rai ha vinto per otto stagioni consecutive. Allora – dice – che inciuci sono? Il padrone di Mediaset inciucia e poi si fa battere per otto volte di seguito?. Quelle telefonate - conclude - non dimostrano assolutamente niente. E ha l’aria di aver ragione. Poi ci sono quelli che dicon ma non lo sapevate da sempre che Rai e Mediaset si parlavano e che la politica mette bocca di continuo? Che è adesso questa canea? Giusto, lo sapevamo da sempre. E infine i giornalisti Rai, che si sono riuniti in assemblea e, molto indignati per la brutta figura che l’azienda gli ha fatto fare, hanno chiesto trasparenza, pulizia, libertà di stampa e che sia fatta piena luce. Me lo spieghi lei: come si fa a dargli torto? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 22/11/2007]