La Gazzetta dello Sport, 26 novembre 2007
Adriano Celentano ha fatto pace con Fabrizio Del Noce e, due anni dopo Rockpolitik, torna stasera su Raiuno con lo speciale La situazione di mia sorella non è buona
Adriano Celentano ha fatto pace con Fabrizio Del Noce e, due anni dopo Rockpolitik, torna stasera su Raiuno con lo speciale La situazione di mia sorella non è buona. Il senso del titolo, secondo il cantante, sarebbe questo: «Come la Sorella Luna di san Francesco, la sorella che immagino io è il nostro pianeta che si sta consumando. Perché la situazione non è buona mica solo in Italia, ma in tutto il mondo».
• Come mai Del Noce ha fatto pace con Celentano, visto che per mesi gli ha parlato solo tramite avvocati?
Perché il 16 novembre, per la Rai e per Mediaset, è cominciato il periodo di garanzia...
• Sarebbe?
Sarebbe che dal 16 novembre al 1° dicembre – periodo di garanzia – la Rai deve fare il massimo degli ascolti. in questo periodo che si gioca la partita della pubblicità: se gli ascolti risultano più bassi del convenuto, le reti televisive rischiano di restituire i soldi. Nessuno in giornate così cruciali si sognerebbe di fare esperimenti: ad esempio il ritorno di Funari con Apocalypse show (che fu un flop) fu tentato ad aprile, quando non si correvano rischi. Ora, è vero che Del Noce, all’epoca di Rockpolitik, minacciò di autosospendersi e di eliminare il marchietto della Rai durante il programma perché Celentano pretendeva carta bianca. vero che Celentano lo attaccò poi in diretta («Chi si sospende è lento, chi si sospende è lento, però sè è una finta è rock e il sospetto è questo...»). Ma quel che conta è che Rockpolitik, nell’ottobre del 2005, ebbe una media di 11.224.000 spettatori e del 46,42 per cento di share. E gli spot si vendettero a peso d’or 135 mila euro per 30 secondi. Bisogna ricordarsi la celebre frase di Giorgio Gori: «Il mestiere di Rai e Mediaset è quello di vender pubblico agli inserzionisti». Dura da mandar giù, ma vera. Del Noce adesso ha bisogno del pieno di ascolti.
• Gli ascolti Rai vanno male?
L’andazzo non è buono. Viale Mazzini in questo periodo ha perso troppo spesso la sfida con Canale 5 e durante la settimana alcune prime serate sono ormai regolarmente appannaggio delle altre reti
. Con Celentano o con Roberto Benigni giovedì prossimo la Rai tenta di recuperare e di vincere, per la nona volta consecutiva, il periodo di garanzia.
• Per fare questo favore alla Rai Celentano avrà chiesto un mucchio di soldi…
Qualcuno parla di 100 mila euro, qualcun altro di 700 mila. Niente di che, considerando che, durante il suo speciale, la Sipra vende spot di 30 secondi a 170 mila euro l’uno. Si ricorderà che nello scorso marzo qualcuno si strappava le vesti per Michelle Hunziker che prendeva un milione di euro a Sanremo. La Rai rispose che Sanremo, con la pubblicità e l’audience garantita dalla Hunziker, di milioni ne aveva incassati 42. vero che Celentano il favore lo fa ma al tempo stesso lo riceve, visto che è appena uscito il suo nuovo cd Dormi amore - La situazione non è buona. Che torni in tv soprattutto per lanciare il suo disco l’ha detto proprio lui: «Voglio promuovere le mie canzoni senza andare in trasmissioni che non amo». E infatti, almeno dalle dichiarazioni rilasciate in questi giorni, stasera vedremo soprattutto un programma musicale. Insomma, non dovrebbero esserci guai: Celentano inciderà il suo Dormi amore, la situazione non è buona di nuovo dal vivo, parlandone con gli autori e coi musicisti. Unica stranezza annunciata: ogni tanto chiederà il permesso d’allontanarsi per fare la pipì. E lo farà platealmente, secondo la natura più autentica di questo vecchio bambino. Sa che il prossimo 6 gennaio compirà 70 anni?
• Accidenti, 70 anni. Sembra ieri quando cantava Il ragazzo della via Gluck….
Eh sì, fa un certo effetto. In realtà, Il ragazzo della via Gluck è del 1966, e Celentano, nato a Milano il 6 gennaio 1938 da Giuditta Giuva e Leontino Celentano, aveva già 28 anni. Ma prima ancora, nel 1958, c’era stato un altro successone: Il tuo bacio è come un rock. Pensi che le incomprensioni tra Celentano e la Rai risalgono addirittura a quell’epoca. Spulciando nell’archivio dell’ufficio scritture, si trova il giudizio su un suo provino del 1957, mezzo secolo fa: «Giovane dilettante di canto, esegue il genere rock e presenta notevole somiglianza con Jerry Lewis. Immaturo e disordinato. Non interessa». Invece da allora Celentano, definito da Giorgio Bocca «un cretino di talento», ha venduto milioni di dischi, ha fondato il Clan, che è una casa discografica ma anche una rampa di lancio per altri cantanti e autori, è stato in cima alle classifiche di mezza Europa, l’hanno invitato in Germania, in Francia, eccetera. Gli americani, per averlo, gli hanno offerto «cifre sconvolgenti». Ma lui fin laggiù non c’è mai voluto andare: ha il terrore dell’aereo. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 25/11/2007]