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 2007  dicembre 31 Lunedì calendario

Da oggi, per entrare nel centro di Milano, si paga... • Vogliamo riassumere?Ha spiegato tutto benissimo Mauro Casadio sabato scorso, ma riassumiamo pure a beneficio dei lettori distratti

Da oggi, per entrare nel centro di Milano, si paga...

• Vogliamo riassumere?
Ha spiegato tutto benissimo Mauro Casadio sabato scorso, ma riassumiamo pure a beneficio dei lettori distratti. Pagano le macchine che inquinano, cioè quelle classificate come Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3. Come si fa a sapere se si ha una macchina di questo tipo? Si telefona allo 020202 e si dà il numero di targa. L’addetto del call center – che questo mese risponde anche di domenica – ci saprà dare l’informazione. Se si appartiene a una classe Euro 4 o superiore non c’è problema. Altrimenti bisogna munirsi di un ticket. Il ticket è giornaliero, ma si possono comprare 50 ingressi con lo sconto, da consumare in un anno. Questi ecopass sono venduti da tabaccherie, edicole, Atm point oppure dal sito Internet del Comune alla sezione Ecopass, con carta di credito. Si può anche chiamare il numero verde 800.437.437, attivo dalle 7 alle 20, dal lunedì al sabato (per tutto gennaio anche di domenica, con carta di credito) o rivolgersi agli sportelli bancomat di Intesa-San Paolo. Una novità è che si può pagare anche il giorno dopo aver varcato uno degli ingressi. Però entro 24 ore, altrimenti le multe sono salate (70 euro più 11 di notifica). Inutile sperare di non essere stati visti: ci sono 43 varchi e sono tutti controllati dalle telecamere. Alla ventiquattresima ora e un minuto scatta la multa. Il Comune ha investito nell’operazione due miliardi di euro e spedito 765 mila lettere per avvertire i cittadini.

• Ma, esattamente, la chiusura, che parte della città riguarda?
La Cerchia dei Bastioni. Il divieto comincia alle 7,30 del mattino e dura fino alle 19.30. Dal 15 aprile, dalle 7 alle 19.

• E quanto si paga, per passare?
Dipende dalla classe di inquinamento del veicolo. Due, cinque o dieci euro per una sola giornata. Comprando un blocchetto da 50 ingressi si ottiene uno sconto del 50 per cento. Il secondo blocchetto viene scontato del 40.

• Ma secondo lei questo metodo per regolare il traffico in città è giusto?
Pare che per ora non ce ne siano altri. Nel centro di Roma c’è la cosiddetta zona ZTL: se non si abita tra piazza Venezia e piazza del Popolo, e si vuole attraversare in macchina la parte storica della città, bisogna munirsi di permesso. Anche a Roma i varchi sono sorvegliati dalle telecamere. A queste limitazioni, già in vigore da parecchio tempo, se ne aggiungono quest’anno altre. Le più importanti: dal giorno 10 e fino al 12 marzo, targhe alterne con blocco totale della circolazione in tre domeniche; tutta l’area all’interno dell’anello ferroviario è assolutamente preclusa, da oggi, ai veicoli Euro 1 alimentati a gasolio. Anche questi sono provvedimenti sostanzialmente anti-inquinament in Comune contano di avere un’aria con cento tonnellate in meno di biossido di azoto e dieci tonnellate in meno di polveri sottili. In autunno, prenderà provvedimenti antismog anche Torino, secondo regole che sono ancora da definire. Lei saprà già che all’origine di tutto questo ci sono i risultati positivi di Londra.

• Che hanno fatto a Londra?
A Londra fanno pagare da cinque anni 8 sterline (12 euro) a chi vuole entrare in centro con la macchina. Non ci sono quasi eccezioni, perché la maggior parte delle macchine appartengono alle categorie più recenti – cioè teoricamente meno inquinanti – e esentarle significherebbe vanificare il sistema del ticket. Ma è interessante quello che è successo in questi cinque anni: all’inizio il traffico s’è dimezzato. Passato lo choc, cioè dopo circa sei mesi, il traffico rispetto a prima risultava ridotto del 30 per cento. Nel 2007 eravamo scesi a un -16% cento, non male, ma i taxisti si lamentano del ritorno degli ingorghi e del calo degli affari. Quindi il sistema - per dir così - funziona e non funziona, ed è evidentemente solo un primo passo nella scelta che a un certo punto risulterà inevitabile: l’abolizione della macchina in città, intendendo per “città” tutta l’area urbana e non solo i centri storici. Risulta sempre più chiaro, infatti, che l’automobile in città è ormai un mezzo sorpassato, illogico e dai costi economici e ambientali sempre meno sostenibili. C’è il problema dell’inquinamento e c’è il problema dello spazio che le macchine occupano materialmente (tra il 40 e 60% di tutta l’area urbana). Pensi un po’, ogni istante, su 10 auto, 9 sono in sosta. Noi teniamo una macchina per adoperarla in media solo due ore al giorno, compresi i 25 minuti per trovare parcheggio. Le macchine hanno in genere quattro posti, ma noi ne utilizziamo appena 1,2. E tutto questo per procedere a una media di 9-16 chilometri l’ora. Non è insensato? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 1/1/2008]