La Gazzetta dello Sport, 6 gennaio 2008
Anche ieri, giornata dell’Epifania, gli italiani hanno dato l’assalto alle merci in saldo: a Napoli, dove sono cominciati il 2 gennaio, a Milano, Torino, Venezia, Ancona, Bari, Palermo, Roma (da sabato scorso), a Firenze (da oggi)
Anche ieri, giornata dell’Epifania, gli italiani hanno dato l’assalto alle merci in saldo: a Napoli, dove sono cominciati il 2 gennaio, a Milano, Torino, Venezia, Ancona, Bari, Palermo, Roma (da sabato scorso), a Firenze (da oggi). A Cagliari si parte domani, poi sarà la volta di Reggio Calabria (dal 15 gennaio). In media, la stagione dei prezzi ribassati durerà un paio di mesi, anche se le differenze tra una regione e l’altra sono notevoli: in Abruzzo, per esempio, i saldi finiscono il 18 febbraio, in Calabria e Veneto il 28 febbraio, in Lombardia e Toscana il 7 marzo, in Campania, Friuli e Valle D’Aosta il 31 marzo.
• Non ho mai capito perché i saldi non si fanno prima delle feste, quando tutti hanno bisogno di comprare i regali. Allora sì che sarebbe un bel risparmio.
Bravo lei. Abbassare i prezzi serve a stimolare la domanda, quando la domanda è fiacca. Cioè: siccome in questo periodo (gennaio) sei esausto dopo la stagione dei regali, io ti abbasso i prezzi e ti vendo a prezzo scontato la merce avanzata, ma tutta buona. Nessuno farebbe una promozione simile quando tutti corrono a comprare senza bisogno di essere sollecitati. Anzi, i nostri commercianti vorrebbero che i saldi cominciassero più tardi, magari alla fine del mese. E magari con una data sola, valida per tutti. Dice, per esempio, Silvia Marini, presidente provinciale Fismo Confesercenti: «Da tempo ci battiamo per una data valida su tutto il territorio nazionale, possibilmente distanziata dal periodo delle festività». Davide Ippaso, segretario comunale di Confcommerci «L’avvio anticipato dei saldi non fa certo ripartire i consumi». Purtroppo per i nostri amici commercianti, all’estero ci si comporta alla rovescia: i saldi a Londra, la regina del commercio al dettaglio grazie ai magazzini di Harrods, cominciano il 24 o al massimo il 26 dicembre. Cioè a ridosso delle megavendite festive.
• Perché Harrods sarebbe la regina dei saldi?
Beh, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre ben tre milioni e mezzo di inglesi si sono messi al computer per fare shopping sui siti delle grandi catene, che hanno aperto in anticipo i saldi online (nelle stesse ore gli anglicani che sono andati a messa sono stati due milioni e mezzo). Da Harrods», fino al 28 gennaio (giorno di chiusura dei saldi) i prezzi sono praticamente dimezzati su ogni articolo, e solo durante il primo giorno di saldi si accalcano alle porte del grande magazzino circa 300mila visitatori contro gli appena 35mila che visitano quotidianamente il regno di Al Fayed in tempi normali.
• I nostri non fanno affari così importanti?
Ci sono lamentele. La Fismo-Confesercenti sostiene che questo Natale le vendite sono calate per il 60% dei negozianti, sono rimaste uguali per il 28% e sono cresciute solo per 12% (ma per non più del 10%). E, a sentir loro, senza che i prezzi siano variati rispetto al 2006. Per i saldi invece le previsioni sono buone. La Confcommercio spera in due miliardi di spesa in più rispetto allo scorso anno, per un giro d’affari di sei miliardi e mezzo. Secondo un sondaggio di Confcommercio/Format sono quasi 12 milioni le famiglie che faranno acquisti scontati, pronte a spendere oltre il 40% della scorsa stagione, con un esborso pro capite presunto di 213 euro. Ribassi in genere del 40%, che in certi casi possono arrivare al 70. Si compra soprattutto abbigliamento o capi sportivi, più qualcosa di elettronica, televisori eccetera. Merce sulla quale, però, bisogna fare molta attenzione.
• Già, come si possono evitare le fregature?
Le associazioni dei consumatori annunciano di aver sguinzagliato ispettori lungo le vie dello shopping. Il movimento difesa del cittadino ha stilato un vademecum in cinque punti: che si possa cambiare la merce entro due messi (decreto del 2002); che le merci riguardino sempre la stagione in corso (cioè, niente finti saldi); controllare etichette e cartellini per esser certi del prezzo di partenza e del ribasso; evitare i negozi che coprono le vetrine con enormi manifesti che nascondono la merce; pagare con la carta di credito là dove è esposto l’adesivo che garantisce sull’esistenza di una convenzione. C’è anche uno sportello “Pronto Saldi 2008”, telefono 06-45471055, lunedì-venerdì dalle 16 alle 18.
• Lo sa che in televisione ho visto in fila un sacco di maschi?
Sì, gli studiosi di queste cose confermano che negli ultimi anni è emersa la figura del saldista: maschio, meno di 34 anni, titolo di studio medio-alto (diploma o laurea), settentrionale, soprattutto del Nord-Ovest. Spesso single. Sempre a caccia di griffe. Un’evoluzione del saldista è il saldista scientific fa shopping solo quando ci sono i saldi e, secondo una ricerca del Centax, è capace di farsi quaranta chilometri in un giorno per vedere 350 vetrine. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 6/1/2008]