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 2008  febbraio 13 Mercoledì calendario

Ieri a Napoli la polizia s’è presentata al Policlinico e ha accusato una paziente di ”feticidio”, reato di cui non avevamo ancora sentito parlare

Ieri a Napoli la polizia s’è presentata al Policlinico e ha accusato una paziente di ”feticidio”, reato di cui non avevamo ancora sentito parlare. In pratica, secondo gli agenti, questa donna, rimasta anonima, avrebbe partorito illegalmente. I medici, a quanto riferiscono le agenzie, hanno subito chiarito che la signora era alla quarta settimana, dunque ampiamente all’interno dei 90 giorni che la legge 194 concede alla donna per decidere se portare a termine la gravidanza o no [più tardi s’è saputo che la signora era alla ventunesima settimana e che il feto era affetto da una grave malformazione – ndr]. Il feto era nato morto. I poliziotti l’hanno comunque sequestrato insieme ad altro materiale biologico e alle cartelle cliniche. Pensano, evidentemente, che l’ipotesi di reato non sia caduta.

• Che reato è?
Si può abortire anche dopo i 90 giorni se i medici riscontrano una grave anomalia del feto. I poliziotti pensavano evidentemente che al Policlinico avessero praticato un aborto fuori tempo a un feto sano. L’episodio è preoccupante perché fa capire che su questa questione la tensione è salita molto, forse troppo.

• E’ colpa di Giuliano Ferrara? Non è lui che sta facendo campagna contro l’aborto?
Dopo la moratoria sulla pena di morte, Giuliano Ferrara, prima con il suo giornale e poi dagli schermi del Tg1, ha lanciato la battaglia per una “moratoria dell’aborto”. Batti e ribatti, è riuscito, con la passione che lo caratterizza, a coinvolgere anche Berlusconi che in un’intervista rilasciata al settimanale Tempi dice: «Anche se la regola del nostro schieramento è che su queste materie esiste libertà di coscienza, credo che riconoscere il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale sia un principio che l’Onu potrebbe fare proprio». Questa presa di posizione, che impegna in qualche modo anche il PdL, è una vittoria di Ferrara, perché il Cavaliere ha molto esitato prima di sbilanciarsi: l’aborto, a suo parere, è uno di quei temi che divide, e agitarlo in campagna elettorale può danneggiare il candidato in cerca di consensi.

• Mi scusi, dov’è lo scandalo – cioè la difficoltà – nel proclamare un principio secondo il quale si riconosce il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale?
Il punto è che le legislazioni abortiste non garantiscono affatto il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale. In Italia, nei primi 90 giorni, una donna può decidere di abortire e nessuno ha il potere di impedirglielo. Questo periodo in cui la vita del feto è nelle mani della donna ha durate diverse nelle legislazioni di tutto il mondo, fino al limite del Canada, dove si può interrompere la gravidanza in qualunque momento.

• E Ferrara vuole abrogare la 194?
Ferrara sostiene di non voler modificare, né abrogare, la 194, ma solo far proclamare con la massima evidenza e forza istituzionale possibile che l’aborto è un delitto, che si deve far di tutto per evitarlo, che le donne che abortiscono, pur non essendo assassine, tolgono però la vita a degli esseri viventi, a degli esseri umani. Ferrara s’è buttato in tutto questo con la foga e la passione che lo caratterizzano e ha contribuito a scuotere ulteriormente una campagna elettorale già terremotata di suo. Presenterà – lo ha confermato ieri sera in tv – una lista pro-life, cioè per la vita, alle elezioni, è furibondo con Berlusconi che non gli ha permesso l’apparentemento con la PdL, è tuttavia deciso ad andare avanti e a presentarsi candidato da solo in quattro o cinque regioni mirate. Per questo ha già annunciato che cesserà dal condurre Otto e mezzo su La 7. Vuol correre per il Senato, dove ci vuole l’8 per cento.

• Può farcela?
E’ difficile. Ma toglierà voti al centro-destra, come gli altri partiti cattolici, l’Udc o la Rosa Bianca. Il Cavaliere non è certamente felice. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 13/2/2008]