La Gazzetta dello Sport, 23 febbraio 2008
Cominciamo dal Sole 24-Ore: «L’Unione Europea dimezza le attese di crescita dell’Italia dall’1,4% allo 0,7%
Cominciamo dal Sole 24-Ore: «L’Unione Europea dimezza le attese di crescita dell’Italia dall’1,4% allo 0,7% ... L’inflazione annua schizza dal 2 al 2,7% ... Ieri, la benzina ha superato la soglia di 1,4 euro...». Poi è arrivata l’Istat: l’inflazione non è al 2,7, ma al 2,9. Però, se si calcola l’inflazione di un comparto ristretto di beni, quelli a più alto consumo, tipo gli alimentari, i tabacchi, i carburanti, i giornali o le spese al bar e al ristorante, l’inflazione è al 4,8.
Mi faccia capire bene: “inflazione” in questo caso significa “aumento dei prezzi”, giusto?
Sì, in questo caso la massa monetaria circolante non dipende da noi, ma da Francoforte. Quindi se abbiamo un’inflazione più alta di quella degli altri paesi dell’eurozona è perché i nostri prezzi sono più alti. In generale i nostri prezzi sono più alti perché paghiamo molto più degli altri l’energia: la compriamo quasi tutta all’estero. Non c’è processo industriale che non richieda energia e quel costo alla fine viene scaricato sui consumatori. Sul comparto benzina, come sappiamo, pesano anche la cattiva distribuzione delle pompe e il fisco che su ogni dieci euro ne vuole 6,5. Potrebbe il fisco pretendere di meno? L’altro giorno si parlava di tagli di 1-2 centesimi. Ieri sono stati promessi tagli di due centesimi e mezzo. Comunque più di tanto non si può tagliare per via del debito.
• Poi c’è la storia dell’1,4 che passa allo 0,7...
Sì, la crescita. Le cose che costruiamo effettivamente, oppure i servizi che forniamo. Siamo praticamente fermi. Montezemolo dice che, per colpa del petrolio, la crescita non sarà neanche dello 0,7, ma dello 0,3. Altri – come l’economista Giacomo Vaciago – dicono che la crescita sarà dello zero spaccato. Vaciag «Non ci siamo ancora adeguati al terzo millennio. Negli uffici italiani non abbiamo ancora capito che le nuove tecnologie consentono guadagni di produttività enormi. Non bisogna aumentare i salari, bisogna pagare meglio chi usa le nuove tecnologie e dimezzare lo stipendio a chi usa fotocopiatrici e fax».
• Qualcuno usa fotocopiatrici e fax?
La pubblica amministrazione. Messa sul banco degli accusati da tutti. Berlusconi ieri sera a Matrix ha detto che lo Stato funzionerebbe meglio con la metà dei dipendenti.
• Come mai la colpa di tutto sarebbe della pubblica amministrazione?
Perchè non funziona e costa un mucchio di soldi. Discorsi fino ad oggi molto difficili da fare. C’erano i sindacati sempre pronti a far la guerra.
• I sindacati adesso staranno buoni?
Ieri hanno detto che vogliono ridiscutere il criterio con cui l’Istat calcola l’inflazione. La Confindustria è d’accordo. Rappresentanti dei lavoratori e rappresentanti dei padroni stanno adesso affrontando la riforma del contratto di lavoro. Nel senso che ci sono quattrocento contratti collettivi e la cosa è diventata abbastanza insostenibile. La Confindustria vorrebbe sfoltire, e valorizzare la contrattazione territoriale e aziendale. Le resistenze maggiori fino ad oggi sono venute dalla Cgil. Ma il Partito democratico sta candidando Ichino, che vuole addirittura l’abolizione dell’articolo 18. E Berlusconi dice quello che dice. Per il sindacato, dopo le elezioni, non si prepara un periodo facile. Sa che a San Marino fanno un referendum per rimettere la scala mobile, cioè quel meccanismo che adeguava automaticamente all’inflazione il livello degli stipendi? Da noi è stato abolito all’inizio degli anni Ottanta, per volontà di Craxi. La cosa divertente è che sono proprio la Cgil e la Cisl sanmarinesi a consigliare di votar no. Se gli stipendi si adegueranno senza contrattazione, infatti, a che serviranno i sindacati? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 23/2/2008]