La Gazzetta dello Sport, 22 luglio 2008
L’ecstasy uccide una ragazza di 16 anni
Nicole Pasetto, studentessa di Rovigo, è morta a 16 anni anni per una pasticca di ecstasy – forse la prima della sua vita – mandata giù a Venezia nella notte del Redentore. Figlia unica, sabato scorso con due amiche era andata a un party «non autorizzato» ai Murazzi. In spiaggia 1.500 giovani che ballavano al ritmo della musica techno sparata a tutto volume da due camion, un chiosco di bibite e alcolici, e tanti pusher in azione. Le tre ragazze hanno comprato da due sconosciuti italiani – forse un uomo e una donna – un grammo di droga in polvere, poi l’hanno sciolta in una bevanda e hanno bevuto a turno. Non è chiaro quanta ne abbia mandata giù Nicole. Di sicuro verso le tre di notte s’è accasciata sulla sabbia, alle quattro era in ambulanza e alle 19 di domenica, nell’ospedale di Dolo, era morta, dissanguata da continue emorragie. La diagnosi parla di «coagulazione intravasale disseminata» (Cid), vale a dire, a causa di quel cocktail, il sangue gli si è coagulato nelle vene.
• Ma cosa c’è in quelle pasticchette colorate che vanno tanto di moda tra i giovani?
I ragazzi chiamano l’Ecstasy con nomi poetici: Chicca, Bomba, Pasta, Croccola, Biglia, Fragolina. Si tratta invece di un composto di metilendiossimetamfetamina, in gergo tecnico mdma. Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, ha spiegato a che questo mdma «è un derivato anfetaminico che provoca sbalzi di pressione e ipertensione»: «Agisce molto rapidamente specie se viene consumato con l’alcol, che ne potenzia gli effetti. I giovani si ritrovano col cuore in gola, la pressione alle stelle. Non sentono il caldo, né la sete, vanno in disidratazione, collassano. Ne vengono lesioni al cervello sino al coma». Oltretutto si tratta di roba preparata chi sa dove: «Nessuno sa con che cosa il principio attivo è stato tagliato. Spesso viene usata l’atropina che ne potenzia gli effetti. Magari ti va bene una volta, ma quella finisci in coma». Non è la prima volta che qualcuno ci resta secco. Kristel Marcarini, 19 anni, promessa dello sci, è morto lo scorso 2008 dopo una serata in discoteca. Nel suo sangue c’erano tracce di anfetamina.
• Ma se questa roba è così pericolosa perché i ragazzi la mandano giù con tanta tranquillità, comprandola persino da sconosciuti?
La pillola gli fa cadere le inibizioni sessuali, gli dà euforia, si sentono forti, resistenti, invincibili, rapidi e lucidi, «coinvolti e vigili» (Garattini). Poi costa poco: 15-18 euro a pasticca, mentre per un grammo di eroina ci vogliono 50 euro e per uno di cocaina dai 70 ai 90. Chi ci pensa al pericolo?
• Ma le droghe che circolano ora sono più letali di quelle di una volta?
No. Secondo Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento tossicodipendenze Asl di Milano, «semplicemente, ce ne sono di più». Però è diverso l’approccio dei giovani nei confronti di queste nuove sostanze. Lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet: «Nell’ecstasy c’è la ricerca della prestazione, sociale, erotica, musicale. Serve per superare il timore di non essere all’altezza... L’ecstasy è in perfetta sintonia con questa società che premia il narcisismo. Un mondo che accetta il doping se porta al successo. E i ragazzi nelle pasticche cercano l’aiuto psicologico ad affrontare i loro coetanei e l’aiuto fisico – per esempio – a ballare tutta la notte come fanno i veri fighi. Negli anni Settanta le motivazioni erano altre». E ancora: «Una volta chi prendeva gli acidi e partiva per un viaggio sapeva che forse non sarebbe tornato, chi si bucava facendosi di eroina era conscio di poter morire per overdose. Per chi usa l’ecstasy, invece, la morte non è un’eventualità prevista. I ragazzi hanno la sensazione che queste pastiglie siano una droga sicura, pulita, col rientro garantito... Un tragico imbroglio».
• Ma l’ecstasy dà dipendenza proprio come le altre droghe oppure si riesce a uscirne con più facilità?
Dà dipendenza esattamente come le altre droghe. Garattini: «Dopo l’euforia arrivano i down e poi, lo abbiamo visto nei topi, l’mdma uccide le cellule cerebrali, provoca lesioni che magari al momento non si vedono ma nel tempo...».
• Se i giovani che la prendono sono tanti, possiamo prepararci a convivere con un esercito di deficenti...
I numeri, in effetti, non sono incoraggianti. Secondo la relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, nel 2007 le pasticche sequestrate sono state 393 mila, contro le 134 mila del 2006 (impennata del 193,67%). Il primato tra le Regioni spetta alla Lombardia, con 213.802 pasticche sequestrate. Analizzando le acque che arrivano al depuratore di Milano, i farmacologi hanno scoperto che la quantità di sostanze anfetaminiche – come ecstasy o cocaina – risultano raddoppiate il lunedì mattina. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 22/7/2008]