La Gazzetta dello Sport, 26 luglio 2008
C’è un’emergenza clandestini, a quanto pare, dato che il governo ha allargato a tutto il territorio nazionale uno stato d’emergenza precedentemente limitato a tre regioni
C’è un’emergenza clandestini, a quanto pare, dato che il governo ha allargato a tutto il territorio nazionale uno stato d’emergenza precedentemente limitato a tre regioni. Dice Maroni che gli sbarchi di clandestini sono aumentati enormemente ed ecco perché si giustifica uno stato di calamità nazionale da affrontare, appunto, con la dichiarazione dello stato d’emergenza. Naturalmente tutta l’opposizione ha protestato, dicendo in sostanza che il dichiararsi in stato d’emergenza permetterà al governo di emanare chissà quali disposizioni speciali. Rosy Bindi, Di Pietro, Minniti e altri fanno capire che con queste leggi speciali (ci mettono dentro il lodo Alfano e il decreto sicurezza, cioè i due provvedimenti divenuti legge questa settimana) Berlusconi sta effettivamente introducendo in Italia la dittatura dolce di cui ha parlato tempo fa sul Corriere della Sera Giovanni Sartori. “Dittatura dolce”, cioè una democrazia svuotata, che conserva del Paese democratico solo la forma, avendone disintegrato la sostanza.
• Sta succedendo questo?
Chi lo sa. Stiamo alla sostanza del provvedimento di ieri. Intanto, vediamo come è stato emesso e comunicato. Ieri mattina s’è riunito il Consiglio dei Ministri, presenti Berlusconi e Letta, alle 10.00 del mattino. Un’oretta di discussioni e relazioni, ed è stato poi diffuso un comunicato di sei pagine. Si dà notizia di una serie di accordi e protocolli internazionali, poi si fa sapere che alla riunione è stato invitato anche il presidente della Regione Sardegna con cui s’è discussa la realizzazione di una «striscia tattica polifunzionale nel Poligono interforze del Salto di Quirra», una faccenda non da poco che ha permesso al governo di ribadire «l’intento di proseguire nella politica di riduzione in Sardegna delle aree gravate da servitù militari». Il brano dedicato alla Sardegna prende nove righe. La faccenda dello stato d’emergenza, che si trova poco più sotto, ne impiega sei: «Il Consiglio ha inoltre approvato, su proposta del Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, l’estensione all’intero territorio nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza per il persistente ed eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari, al fine di potenziare le attività di contrasto e di gestione del fenomeno». Il tono è quello dell’ordinaria amministrazione.
• Come fa lo stato d’emergenza ad essere ordinaria amministrazione?
Perché Maroni, il quale è stato costretto da Fini a venire alla Camera a riferire (ci andrà martedì), ha semplicemente prolungato uno stato d’emergenza che era stato proclamato dal governo Berlusconi nel 2002, poi prorogato altre quattro volte. Nell’ultima di queste proroghe (16 marzo 2007) Prodi ne aveva ristretto l’ambito a Sicilia, Calabria e Puglia. Scadenza il 31 dicembre 2008. Maroni lo ha prorogato per la quinta volta, riportando però la dichiarazione di stato d’emergenza a livello nazionale.
• Perché?
Dice che nel primo semestre «gli sbarchi clandestini sono raddoppiati passando da 5.360 a 10.611». Dànno valutazioni completamente diverse quelli di Medici senza frontiere. Parla il responsabile delle operazioni in Italia, Loris De Filippi: «Il fenomeno dell`immigrazione in Italia è sostanzialmente invariato negli ultimi anni, non capiamo quale sia l’eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari di cui parla il Governo, quando il trend degli arrivi è sostanzialmente invariato e prevedibile nella sua stagionalità. Questo consentirebbe di pianificare al meglio strategie di accoglienza adeguate. sorprendente parlare di stato di emergenza in un paese del G8 che ad oggi non ha attuato politiche di accoglienza appropriate per nemmeno la metà dei 14mila richiedenti asilo che hanno inoltrato la domanda nel 2007. Si tratta per lo più di popolazioni vulnerabili in fuga da guerre, carestie e malnutrizione».
• Chi ha ragione?
Non lo so. Medici senza frontiere, un’organizzazione benemerita, è uno dei mille soggetti nemici del governo di centro-destra. in buona fede quando dice quello che dice? Perché non ha fiatato sull’emergenza degli anni scorsi, Prodi compreso? D’altra parte, è vero che la proclamazione dello stato d’emergenza consente di prendere «provvedimenti in deroga», provvedimenti cioè che possono ignorare – dato lo stato di necessità – le leggi in vigore. La questione, alle strette, sta in definitiva in questo dilemma: ci si può fidare del governo Berlusconi o no?
• Maroni che dice?
Che senza lo stato d’emergenza sarebbe impossibile soccorrere su tutto il territorio nazionale i clandestini che arrivano. Che Gheddafi non fa niente per bloccare l’afflusso e che Berlusconi sta trattando. Per capire chi ha ragione – credo – bisognerà aspettare. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 26/7/2008]