Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  agosto 26 Martedì calendario

La Russia ha riconosciuto l’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud e il suo presidente Medvedev ha detto in un’intervista che se ci sarà qualche attacco Mosca interverrà in difesa di quelle popolazioni

La Russia ha riconosciuto l’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud e il suo presidente Medvedev ha detto in un’intervista che se ci sarà qualche attacco Mosca interverrà in difesa di quelle popolazioni. Gli Stati Uniti e l’Occidente in genere hanno commentato che il riconoscimento russo è illegale e viola parecchie risoluzioni dell’Onu. Truppe si ammassano – da una parte e dall’altra – al confine tra Ossezia del Sud e Georgia. Nel mar Nero, dopo il cacciatorpediniere Mc Faul – carico di missili Tomahawk – stanno arrivando altre cinque navi da guerra statunitensi. Nel Mar Nero, naturalmente, è ben presente fin dai giorni della guerra in Ossezia anche la flotta russa. Gli europei si sono dati appuntamento a Bruxelles per lunedì prossimo, 1° settembre. Il giorno dopo Dick Cheney, vice di Bush e capo dei falchi americani, sarà a Tbilisi per confermare il suo appoggio al presidente georgiano Saakashvili.

Non capisco bene il fatto che la decisione russa di riconoscere Abkhazia e Ossezia del Sud sarebbe “illegale”. Illegale rispetto a che cosa? Putin verrà messo in prigione grazie alla sentenza di qualche tribunale mondiale?
“Illegale” perché, secondo gli occidentali, viola accordi precedenti. I russi rispondono che quando i kosovari si sono autoproclamati indipendenti dalla Serbia il mondo non ha avuto niente da dire. Come mai abkhazi e osseti non potrebbero fare altrettanto? Il parlamento abkhazo, lo scorso 20 agosto, ha chiesto alla Russia di riconoscere la loro indipendenza e quella dell’Ossezia del Sud, che ha votato la propria indipendenza con due referendum. L’altro giorno Camera e Senato russi hanno chiesto al presidente della Repubblica di emanare un decreto di riconoscimento dei due Stati. Per ventiquattr’ore la comunità internazionale ha implorato i dirigenti russi di non dar seguito a questa richiesta. Ieri invece Medvedev ha firmato il decreto di riconoscimento. Quindi ci sarà uno scambio di ambasciatori e un’alleanza militare. Mentre la comunità internazionale dice che i confini della Georgia e quindi dell’Europa non possono essere modificati in questo modo, i russi sono convinti di essere, dal punto di vista della legge, a posto. A Mosca hanno una certa ossessione per questo pseudo-diritto, anche Putin ha inventato dei percorsi abbastanza strampalati, ma apparentemenre legali, per restare al potere dopo che gli era scaduto il secondo mandato presidenziale.

Lei dice che le questioni di legittimità non contano?
Contano poco, alla fine. Sa cosa conta? I rapporti di forza. Però bisogna essere lungimiranti: puoi essere forte oggi e negli elementi che ti dànno forza sul momento può esserci il germe che ti manderà a remengo domani.

I russi sono forti?
Politicamente sono molto forti, adesso. Intanto in tutti i Paesi dell’ex Unione sovietica tornati liberi dopo la caduta di Gorbaciov ci sono partiti filo-russi che da questa vicenda stanno prendendo forza. Poi gli europei non hanno esercito e dipendono, per la loro difesa, dagli americani. E per i loro approvvigionamenti energetici proprio dalla Russia. Ho letto ieri un’intervista di Hans-Gert Pöttering, presidente del Parlamento europeo, il quale dice che invece l’Europa è forte perché è l’Europa a comprare il petrolio russo. Però aggiunge: bisogna anche cercare fonti energetiche alternative, in modo da dipendere meno da loro... Che modo di ragionare! Se la nostra forza deriva dai nostri acquisti perché dovremmo affannarci a cercare fonti alternative? Dalle parti di Bruxelles la confusione regna sovrana. Un elemento della forza russa è, oltre alla debolezza europea, anche la debolezza americana.

Per via del presidente in scadenza?
C’è una teoria secondo la quale gli americani avrebbero istigato l’aumento di tensione in Georgia per aiutare McCain. persino possibile. In ogni caso: Bush ha grossi problemi in Iraq e in Afghanistan e la crisi dei mutui gli sta devastando il Paese. C’è poi il problema di Israele e della bomba iraniana: non si può pensare di contrastare le intenzioni di Teheran senza avere i russi dalla propria parte.

A me, che scoppi una guerra, pare impossibile.
Anche a me. Ma si può far la guerra per interposto Paese. Non dimentichi che i georgiani hanno attaccato l’Ossezia del Sud perché convinti dell’aiuto americano. E fino all’altro giorno tutti pensavano che, tra novembre e gennaio, Israele bombarderà i siti nucleari persiani, ammesso che sappia dove sono. Guerre americane, anche se i contendenti sono altri. Saakashvili, il presidente georgiano, è talmente disperato che ha suggerito agli europei di proibire i viaggi ai russi: «Gli arricchiti di Putin sono pronti a sopportare tutto, ma non di non poter passare le vacanze a Courchevel». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport, 26/8/2008]