La Gazzetta dello Sport, 26 agosto 2008
La Russia ha riconosciuto l’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud e il suo presidente Medvedev ha detto in un’intervista che se ci sarà qualche attacco Mosca interverrà in difesa di quelle popolazioni
La Russia ha riconosciuto l’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud e il suo presidente Medvedev ha detto in un’intervista che se ci sarà qualche attacco Mosca interverrà in difesa di quelle popolazioni. Gli Stati Uniti e l’Occidente in genere hanno commentato che il riconoscimento russo è illegale e viola parecchie risoluzioni dell’Onu. Truppe si ammassano – da una parte e dall’altra – al confine tra Ossezia del Sud e Georgia. Nel mar Nero, dopo il cacciatorpediniere Mc Faul – carico di missili Tomahawk – stanno arrivando altre cinque navi da guerra statunitensi. Nel Mar Nero, naturalmente, è ben presente fin dai giorni della guerra in Ossezia anche la flotta russa. Gli europei si sono dati appuntamento a Bruxelles per lunedì prossimo, 1° settembre. Il giorno dopo Dick Cheney, vice di Bush e capo dei falchi americani, sarà a Tbilisi per confermare il suo appoggio al presidente georgiano Saakashvili.
• Non capisco bene il fatto che la decisione russa di riconoscere Abkhazia e Ossezia del Sud sarebbe “illegale”. Illegale rispetto a che cosa? Putin verrà messo in prigione grazie alla sentenza di qualche tribunale mondiale?
“Illegale” perché, secondo gli occidentali, viola accordi precedenti. I russi rispondono che quando i kosovari si sono autoproclamati indipendenti dalla Serbia il mondo non ha avuto niente da dire. Come mai abkhazi e osseti non potrebbero fare altrettanto? Il parlamento abkhazo, lo scorso 20 agosto, ha chiesto alla Russia di riconoscere la loro indipendenza e quella dell’Ossezia del Sud, che ha votato la propria indipendenza con due referendum. L’altro giorno Camera e Senato russi hanno chiesto al presidente della Repubblica di emanare un decreto di riconoscimento dei due Stati. Per ventiquattr’ore la comunità internazionale ha implorato i dirigenti russi di non dar seguito a questa richiesta. Ieri invece Medvedev ha firmato il decreto di riconoscimento. Quindi ci sarà uno scambio di ambasciatori e un’alleanza militare. Mentre la comunità internazionale dice che i confini della Georgia e quindi dell’Europa non possono essere modificati in questo modo, i russi sono convinti di essere, dal punto di vista della legge, a posto. A Mosca hanno una certa ossessione per questo pseudo-diritto, anche Putin ha inventato dei percorsi abbastanza strampalati, ma apparentemenre legali, per restare al potere dopo che gli era scaduto il secondo mandato presidenziale.
• Lei dice che le questioni di legittimità non contano?
Contano poco, alla fine. Sa cosa conta? I rapporti di forza. Però bisogna essere lungimiranti: puoi essere forte oggi e negli elementi che ti dànno forza sul momento può esserci il germe che ti manderà a remengo domani.
• I russi sono forti?
Politicamente sono molto forti, adesso. Intanto in tutti i Paesi dell’ex Unione sovietica tornati liberi dopo la caduta di Gorbaciov ci sono partiti filo-russi che da questa vicenda stanno prendendo forza. Poi gli europei non hanno esercito e dipendono, per la loro difesa, dagli americani. E per i loro approvvigionamenti energetici proprio dalla Russia. Ho letto ieri un’intervista di Hans-Gert Pöttering, presidente del Parlamento europeo, il quale dice che invece l’Europa è forte perché è l’Europa a comprare il petrolio russo. Però aggiunge: bisogna anche cercare fonti energetiche alternative, in modo da dipendere meno da loro... Che modo di ragionare! Se la nostra forza deriva dai nostri acquisti perché dovremmo affannarci a cercare fonti alternative? Dalle parti di Bruxelles la confusione regna sovrana. Un elemento della forza russa è, oltre alla debolezza europea, anche la debolezza americana.
• Per via del presidente in scadenza?
C’è una teoria secondo la quale gli americani avrebbero istigato l’aumento di tensione in Georgia per aiutare McCain. persino possibile. In ogni caso: Bush ha grossi problemi in Iraq e in Afghanistan e la crisi dei mutui gli sta devastando il Paese. C’è poi il problema di Israele e della bomba iraniana: non si può pensare di contrastare le intenzioni di Teheran senza avere i russi dalla propria parte.
• A me, che scoppi una guerra, pare impossibile.
Anche a me. Ma si può far la guerra per interposto Paese. Non dimentichi che i georgiani hanno attaccato l’Ossezia del Sud perché convinti dell’aiuto americano. E fino all’altro giorno tutti pensavano che, tra novembre e gennaio, Israele bombarderà i siti nucleari persiani, ammesso che sappia dove sono. Guerre americane, anche se i contendenti sono altri. Saakashvili, il presidente georgiano, è talmente disperato che ha suggerito agli europei di proibire i viaggi ai russi: «Gli arricchiti di Putin sono pronti a sopportare tutto, ma non di non poter passare le vacanze a Courchevel». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport, 26/8/2008]