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 2008  settembre 17 Mercoledì calendario

Ieri le Borse sono di nuovo andate giù e Milano è addirittura tornata ai livelli del 2004. Gli utili trimestrali di Goldman Sachs sono calati del 70 per cento ed è molto probabile che prima di stasera fallisca la più grande compagnia assicurativa del mondo, la American International Group (Aig), con conseguenze forse ancora più devastanti di quelle provocate dal salto per aria di Lehman

Ieri le Borse sono di nuovo andate giù e Milano è addirittura tornata ai livelli del 2004. Gli utili trimestrali di Goldman Sachs sono calati del 70 per cento ed è molto probabile che prima di stasera fallisca la più grande compagnia assicurativa del mondo, la American International Group (Aig), con conseguenze forse ancora più devastanti di quelle provocate dal salto per aria di Lehman. Tuttavia, si deve anche richiamare l’attenzione su un’intervista concessa ieri da Tremonti al Tg1. Le cose da ricordare, tra quelle dette dal ministro, sono due. Primo: «Le crisi finiscono, prima o poi». Secondo: «L’Italia ha un sistema assicurativo e pensionistico abbastanza solido, molto più che altrove: in America se la Borsa va male vai a mangiare il kitkat nelle roulotte (il kitkat sono le scatole di carne per i gatti - ndr), da noi no. Le famiglie non sono indebitate, non sono mai state prese dalla vertigine del consumo a debito e con i mutui sono abbastanza a posto».

• E’ vero?E’ vero. Oddìo, le famiglie italiane che erano indebitate pochissimo dieci anni fa, hanno oggi il 40-50% del reddito impegnato in rate e le banche, che stanno tentando una politica delle carte di credito più aggressiva di un tempo, spingono perché questa esposizione cresca ancora di più. Non dimentichiamo che il debito è il business delle banche. Diffidiamo altamente tutte le volte che le banche ci propongono qualcosa, qualunque cosa ci propongano. Sui mutui, il ministro potrebbe fare qualcosa di più per costringere le banche a concedere la portabilità e a non strangolare i clienti che chiedono rate più basse in cambio di un allungamento dei tempi di restituzione. Con queste avvertenze, è vero – almeno per quanto se ne sa finora – che stiamo meglio degli altri e che in Europa le aree più a rischio dovrebbero essere quella delle banche tedesche e delle banche britanniche. Ieri la scozzese Hbos – per dirne una – ha perso il 21,72 per cento...

E quella compagnia d’assicurazione americana?
L’Aig? Ha un’esposizione sui derivati che si aggira sui 441 miliardi di dollari. Oggi come oggi dire “derivati” significa dire “spazzatura”. Anche ammettendo che non sia tutta spazzatura, dentro i 441 miliardi c’è di sicuro una perdita immensa. L’amministratore delegato Robert Willumstad è andato a chiedere soldi alla Fed e la sede di New York della Fed ha trovato una linea di credito di 20 miliardi. servita, pare, per guadagnare qualche ora. La Fed nazionale sta cercando un pool di banche che prestino 70-75 miliardi. Entro stasera. Altrimenti, ciao.

Perché questo fallimento sarebbe più grave di quello di Lehman?
Aig assicurava le banche che compravano derivati dal rischio che i derivati fossero carta straccia. Capisce? Io banca compro un mutuo subprime, ho qualche dubbio che sia incassabile e allora pago qualcosa a un’assicurazione perché, in caso di buca, mi rifonda della perdita. Quindi, se crolla Aig, una gran quantità di banche si ritroveranno scoperte. Quante banche e per quali importi? E chi lo sa. Una cosa sicura è che la sparizione di Aig renderà ancora più difficile far circolare il denaro.

Cioè?
Quando lei deposita in banca mille euro, la banca li presta subito a qualcuno. Cioè: le banche non hanno mai soldi propri in cassa e se hanno bisogno di capitali se li fanno prestare.

Vuol dire che se la banca mi concede un mutuo, i soldi che mi presta sono a loro volta prestati da un’altra banca?
Esatto. La banca lucra sulla differenza tra i due tassi. E tutto il sistema si basa sulla ragionevole certezza che i soldi in viaggio dalla banca A alla banca B a un certo punto faranno il percorso inverso e con gli interessi. Ma da un anno questa fiducia è venuta meno, per via dei subprime: nessuna banca si fida di prestar soldi a un’altra banca o, per lo meno, i tassi tra banca e banca sono saliti parecchio e di denaro ne gira molto meno. Tenga conto che le banche sono indebitate per dieci volte il capitale che hanno in custodia. Perciò il blocco del sistema - detto “credit crunch” - è un guaio vero. Per questo le banche centrali “immettono liquidità”, cioè prestano denaro alle banche in modo che non vadano in tilt. In questi giorni la Fed accetta come garanzia praticamente qualunque spazzatura. E la Bce ha immesso nel sistema 30 miliardi lunedì e 70 ieri. Anche Draghi, intanto, ha detto che questa crisi finanziaria «è una delle più gravi e complesse della storia». In effetti, ce n’eravamo accorti. [Giorgio dell’Arti, Gazzetta dello Sport 17/9/2008]