29 maggio 1928
La “Città di Milano” fraintende i messaggi di Nobile
• Nel tardo pomeriggio il radiotelegrafista Pedretti di
servizio sulla Città di Milano
intercetta le parole «Italia… Rispondete via Ido, 32 K». Sono l’inizio e la
fine del messaggio trasmesso da Biagi (il numero 32 indica la frequenza di
trasmissione, la lettera K significa «Avanti. Rispondeteci»). Pedretti si rivolge eccitato al suo
capo Baccarini: «È l’Italia che chiama!», «Ma no – risponde l’altro – non può
essere. Sarà Mogadiscio». Sulla Città di
Milano la convinzione che l’equipaggio dell’Italia non possa trasmettere è talmente forte da permettere ogni
leggerezza. La nave appoggio ascolta le trasmissioni all’ora convenuta solo per
pura formalità, senza alcuna speranza di intercettare un segnale di soccorso.
Sul pack, Mariano e Zappi insistono per partire alla ricerca dei soccorsi.
Nobile li trattiene a fatica. [Nobile 1987]
• Una pattuglia guidata dal cacciatore di foche Kramer e
composta tra gli altri dai membri del Sucai (Sottosezione universitaria del
Cai) Gianni Albertini e Sergio Matteoda, dal sergente Giuseppe Sandrini e
dall’alpino Silvio Pedrotti parte da South Gate per raggiungere la Baia di
Mossel e dare l’allarme tra i cacciatori stanziati della zona. [Cds 30/5/1928]