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 2009  aprile 29 Mercoledì calendario

L’allerta sulla febbre suina ha raggiunto il quarto livello, ma le notizie si contraddicono: ora ras sicurazioni, ora drammatizza zioni

L’allerta sulla febbre suina ha raggiunto il quarto livello, ma le notizie si contraddicono: ora ras sicurazioni, ora drammatizza zioni. I lettori intanto chiedono indicazioni chiare per sapere co me comportarsi.

Intanto, la suina arriverà da noi? Dica in quel caso cosa do vremmo fare e come faremo a capire che si tratta del male messicano e non di una qualunque influenza nostrana.
In Europa è già arrivata: i casi accertati sono quattro (2 in Spa gna, 2 in Scozia). Nessuno però sembra grave e non sembrano preoccupanti nemmeno i 64 ma lati americani. Alle 17.23 di ieri, l’Organizzazione Mondiale del la Sanità ha anche detto che le vittime dell’influenza suina nel Messico sono sette e non 79, 81 o 149. D’altra parte, qualche ora dopo le agenzie titolavano: «152 morti e nuovi casi. Si aggrava il bilancio delle vittime in Messi co. Chiusi tutti i ristoranti. Pani co tra i cittadini e corsa agli ac quisti. Cuba sospende per 48 ore i voli da e per il Messico». Notizie contraddittorie, quindi, e questo – sul piano della comu nicazione – è uno sbaglio. Se i morti sono solo 7, perché l’allar me è stato alzato di un livello? Mario Deaglio – un professore, non un giornalista – ha scritto sulla Stampa di ieri, a proposito del consiglio di non partire per gli Stati Uniti dato dal commis sario europeo Vassiliou: «Un in vito di gravità eccezionale che lascerebbe supporre la presen za di elementi di preoccupazio ne non ancora resi pubblici». In ogni caso, e per rispondere alla sua domanda: l’Oms ieri ha esortato a prepararsi alla pande mia, ma a non considerarla ine vitabile. Ieri abbiamo riferito di Pietro Crovari, ordinario di Igie ne generale a Genova, secondo il quale l’influenza arriverà ma non sarà grave. Quanto alle sue peculiarità, è difficile in questo momento stabilirle. I sintomi ri sultano quelli di sempre: feb bre, mal di testa, mal di gola, tosse. Qualche volta diarrea e vomito. Bisogna allarmarsi se si è fatto di recente un viaggio in Messico o magari in California. Idem se si sono incontrate per sone che sono state in Messico o in California. In questo caso, ol tre a prendere i soliti Tamiflu o Relenza, sarà meglio chiamare il medico. Non precipitarsi in un ambulatorio, però, perché questo favorirebbe il contagio. Restarsene chiusi in casa, inve ce, e limitare i contatti col pros simo.

C’è un vaccino? La mascherina serve sul serio?
Il vaccino non c’è e non lo stan no neanche preparando, alme no a quanto si sa. I medici dico no che per farlo basterà un me se. Ma produrlo poi in centinaia di migliaia di dosi è un’altra fac cenda. Se cominciassero a lavo rare domani, non sarebbe in commercio prima di ottobre-no vembre. Quanto alla mascheri na, se si indossa correttamente e continuativamente può ridur re il rischio.

Perché in Messico ci sono i mor ti e nel resto del mondo no?
Bisogna vedere quanti sono gli ammalati effettivi messicani. Potrebbe esserci una platea di decine di migliaia di influenzati lievi, di cui nessuno si è occupa to. La malattia potrebbe essere peggiorata progredendo.

Significa che si tratta solo di aspettare? Che in America o in Europa prima o poi ci saranno dei decessi?
Potrebbe significare questo, sì. A differenza del virus dell’avia ria, questo dei suini sa saltare da un uomo all’altro. Del resto, senza dirlo esplicitamente, l’Oms ce l’ha fatto capire: me glio prepararsi alla pandemia.

L’Italia è attrezzata o no?
Berlusconi ieri ha detto che da noi non risultano casi. Un comu nicato del ministero del Welfa re ha fatto il punto della situa zione. Da noi sono stoccate 40 milioni di dosi di farmaci antivi rali. Più precisamente: sono pronte per l’assunzione circa 10 milioni di dosi di Zanamivir (Re lenza) e 60mila di Oseltamivir (Tamiflu). Sono inoltre disponi­bili circa 30 milioni di dosi di Ta miflu in polvere, al cui incapsu lamento sta provvedendo l’Isti tuto chimico farmaceutico mili tare di Firenze. Questa polvere, dice il Ministero, «può essere as sunta, in estrema emergenza, in soluzione liquida». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 29/4/2009]