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 2009  maggio 07 Giovedì calendario

Il governo metterà la fiducia sul disegno di legge relativo alla si­curezza e questo ha scatenato ogni sorta di polemiche

Il governo metterà la fiducia sul disegno di legge relativo alla si­curezza e questo ha scatenato ogni sorta di polemiche...

Prima di parlare delle risse tra i partiti, non si potrebbe sape­re che cosa dice questa leg­ge?
Ha ragione, ma sa che c’è stata l’ultima polemica tra Gianfran­co Fini e Roberto Maroni sulla questione dei prèsidi obbligati a denunciare gli stu­denti senza permesso di sog­giorno, norma che Fini giudi­cava di dubbia costituzionali­tà e che poi Maroni ha ritirato. Questa faccenda, la storia dei medici che pure loro doveva­no denunciare i clandestini (norma ritirata), le polemiche sulla possibilità di tenere i clandestini nei Centri di raccol­ti anche per 180 giorni (questa è rimasta), beh tutto l’insieme ha dato l’impressione che il di­segno di legge sulla sicurezza riguardasse solo gli immigra­ti. Non è vero e sarà dunque bene raccontare per sommi ca­pi di che si tratta.

Quanti articoli sono?
Sessantacinque. Me li sono let­ti tutti, ed è stato faticoso: le leggi italiane sono scritte con i piedi e rimandano a ogni pas­so a leggi e disposizioni di ogni tipo. Per capire di che si tratta, si deve saltabeccare da una norma all’altra e, insom­ma, si può anche impazzire. Benché il testo di legge sia alla Camera (è a Montecitorio che oggi o la settimana prossima si voterà la fiducia), il lettore che volesse far da sé e sorbirsi i 65 articoli vada sul sito del Se­nato (www.senato.it) che ag­giorna l’iter delle leggi fino al­la fine.

Insomma, che c’è scritto in questa legge?
Le dico le cose che mi hanno impressionato: è più difficile per uno straniero ottenere la cittadinanza col matrimonio e in ogni caso, quando si chiede la cittadinanza, bisogna tirare fuori 200 euro. Pene per chi af­fitta la casa a un immigrato senza permesso di soggiorno (articolo 5). Guai anche per chi deturpa o imbratta «cose al­trui » (articolo 6): pene tanto più gravi quanto più l’edificio è importante; vendere le bom­bolette spray ai minori è vieta­to (illecito amministrativo, ar­ticolo 8). Sanzioni anche per chi «insozzi le pubbliche vie» e «getti rifiuti od oggetti da vei­coli in movimento o in sosta» (art. 9). Sindaci e prefetti pos­sono far sgombrare luoghi oc­cupati abusivamente, anche a fini commerciali (art. 12). in­trodotto il reato di «Impiego di minori nell’accattonaggio» (art. 13), aggravanti per tutte le fattispecie di reato sui mino­ri commesse da genitori o tuto­ri (articoli 13 e 14), si potranno vendere gli spray al peperonci­no o oleoresin capsicum (art. 20), gli articoli 21 e 22 discipli­nano il nuovo reato di ingres­so e soggiorno illegale nel ter­ritorio dello Stato, di compe­tenza del giudice di pace (è previsto che si possa sostituire l’espulsione con una sanzio­ne). L’articolo 23 dà ai prefetti il potere di investigare nei can­tieri per prevenire infiltrazio­ni mafiose. L’articolo 34 esclu­de dalle gare quelle ditte che abbiano ceduto ai ricatti della mafia. L’articolo 45 è tutto de­dicato agli immigrati: dovran­no pagare 80-200 euro al mo­mento di chiedere o rinnovare il permesso di soggiorno (lette­ra b: i soldi così incassati sono destinati per metà al rimpa­trio del clandestini), se clande­stini potranno essere trattenu­ti nei Centri di identificazione fino a 180 giorni (lettera h-bis), ecc. L’articolo 52 è quel­lo che istituisce le ronde, ovve­ro: i sindaci, previa intesa col prefetto, potranno «avvalersi della collaborazione di asso­ciazioni tra cittadini non arma­ti al fine di segnalare alle forze dell’ordine eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di di­sagio sociale». Sono previsti appositi elenchi, eccetera. L’ar­ticolo 54 sanziona chi guida sotto l’effetto di alcol o droga (sospensione della patente, confisca del veicolo fino al riti­ro della patente e alla revoca del certificato di idoneità alla guida). L’articolo 56 limita la potenza delle auto affidate a chi sia patentato da meno di tre anni.

Un guazzabuglio, no? E le di­scussioni politiche?

C’entrano e non c’entrano. La lettera di Fini a Maroni di cui le ho parlato all’inizio è coe­rente col marcamento stretto che il presidente della Camera sta facendo a Berlusconi e alla Lega, avendo come sponda il Quirinale. Ha a che fare con l’esagerata popolarità di Berlu­sconi in questo momento.

La decisione di mettere la fidu­cia non peggiora il clima?
Ieri il governo è andato sotto alla Camera sull’istituzione della Banca dati del Dna, previ­sta da un trattato internaziona­le. Mancavano una novantina di deputati del PdL e sono ba­stati sette franchi tiratori. Ma­roni vuole stare sicuro, perché con l’arrivo delle referendum si annunciano tempi politica­mente difficili. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 7/5/2009]