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 2009  maggio 14 Giovedì calendario

Ci sono nuovi dati sul consumo di droga, messi a disposizione dei giornali dalla Direzione cen­trale servizi antidroga, e relativi al 2008

Ci sono nuovi dati sul consumo di droga, messi a disposizione dei giornali dalla Direzione cen­trale servizi antidroga, e relativi al 2008. Dai numeri viene fuori che l’anno scorso sono morte di droga in Italia 502 persone, ucci­se soprattutto dall’eroina: 209 decessi contro i 37 causati dalla cocaina.

Sta crescendo l’uso dell’eroina e calando quello della cocai­na?
No, è assodato che l’eroina è passata, o sta passando, di mo­da e che la droga principe è sempre più la cocaina. Vanno forte anche le amfetamine e i barbiturici in genere. Tuttavia, in base a questi numeri, ad am­mazzare è sempre l’eroina. I morti comunque rispetto al 2007 sono diminuiti: nel 2007 furono 606, dunque ci sarebbe stato un calo del 17,16%. Lo di­co al condizionale perché si tratta di cifre piccole e quindi passibili di imprecisioni. Nella stessa determinazione delle so­stanze che hanno ucciso, per 242 casi non si precisa da quale droga è stata provocata la mor­te. Il rapporto della polizia ri­corda che dal 1973 a oggi i mor­ti per eroina, cocaina eccetera sono stati più di 22 mila. Que­sta epidemia – perché io consi­dero la tossicodipendenza una malattia contagiosa – ha mietu­to sempre più maschi che fem­mine. Nel 2008: 450 uomini (l’89,64%) e 52 donne (10,36%). Viene anche sottoli­neato il ruolo sempre più im­portante che hanno, nel ciclo, i minori. L’anno scorso ne sono stati denunciati 1.124 e arresta­ti 76 (+8,29% rispetto al 2007). Il rapporto sottolinea anche, con i numeri, l’efficacia del contrasto messo in atto dal­le forze dell’ordine: 35.097 se­gnalazioni all’autorità giudizia­ria che hanno portato a 28.522 arresti (+3,18% rispetto al 2007). Segnalati e arrestati so­no soprattutto italiani (23.691 persone, il 67,50% del totale). Ma il numero di stranieri coin­volti è aumentato del 6,10%.

Sequestri di droga?
42.196 chili sequestrati, non si specifica di quali sostanze, ma comunque con un +1,63%. Da questo dato si capisce che la co­caina resta la droga principe: ne hanno sequestrato il 4,66% in più, mentre l’eroina bloccata è diminuita del 30,22%. C’è un boom dell’hashish (+70,24%) e un crollo della marijuana (-47,69%). La polizia ci fa sape­re che le mafie adesso produco­no in proprio, dato che la colti­vazione diretta «garantisce guadagni maggiori e meno ri­schi per il trasporto».

Senta, ma tutti questi numeri che ci vengono ciclicamente dati… Ci sarà un momento in cui potremo dire: la droga è sconfitta, i vari capi e manovali dei cartelli stanno tutti dentro?
Direi di no. L’ultimo libro usci­to sul problema della droga – Luca Rastello Io sono il mercato (Chiarelettere) – spiega che vi sono intere economie naziona­li che stanno in piedi solo gra­zie al commercio della cocai­na. Secondo Rastello, i cartelli colombiani investono dieci mi­liardi di dollari l’anno «nel siste­ma creditizio della Florida (quarto stato degli Stati Uniti, decisivo per l’elezione di Geor­ge Bush nel 2000), una cifra senza la quale il tracollo locale sarebbe inevitabile, con conse­guenze e ripercussioni su scala planetaria». Secondo un rap­porto del Centro di investiga­zione e sicurezza nazionale Usa «se il narcotraffico venisse debellato, l’economia degli Sta­ti Uniti subirebbe perdite com­prese tra il 10 e il 22%, mentre quella messicana vedrebbe un crollo del 63%».

Significa che c’è una tacita inte­sa tra narcotrafficanti e gover­ni o polizie?
Qualcosa del genere. Rastello racconta che i cani da droga vengono addestrati dagli stessi «narco» che poi ne fanno genti­le omaggio alla polizia Usa. Nel gioco delle parti, è previsto che un certo numero di arresti e di sequestri ci debba essere. D’altra parte, il mondo dei traf­ficanti di droga pratica da sem­pre un vasto sistema di corru­zione: la droga va trasportata e poi bisogna riciclare il denaro. Tutte operazioni impossibili senza connivenze importanti. Loretta Napoleoni, nel suo Eco­nomia canaglia (uscito l’anno scorso per i tipi del Saggiato­re), ipotizza che anche le desta­bilizzazioni planetarie abbia­no a che fare col traffico di dro­ga. La dissoluzione della Jugo­slavia fu da questo punto di vi­sta una manna. E anche il ritor­no della guerra in Afghanistan dopo l’interregno talebano del 2000 ha avuto effetti importan­ti sui quantitativi di droga pro­dotti: nel 1990 gli ettari coltiva­ti a papavero in Afghanistan erano 41.300, nel 2004 131.000. Ascesa costante con un solo buco: il 2000, quando il mullah Omar proibì la coltiva­zione del papavero.

Come si spiega tutto questo?
Un dollaro investito nella dro­ga ne rende mille. Come scrive Rastello: non è mai esistita nel­la storia dell’umanità una mer­ce che rendesse tanto. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 14/5/2009]