La Gazzetta dello Sport, 15 maggio 2009
Riapriamo il dossier Alitalia, perché l’altro giorno è stata annunciata la scelta di Fiumicino come hub e questo ha nuova mente scatenato le polemi che… • Intanto sarà bene rispiegare che cos’è l’«hub»
Riapriamo il dossier Alitalia, perché l’altro giorno è stata annunciata la scelta di Fiumicino come hub e questo ha nuova mente scatenato le polemi che…
• Intanto sarà bene rispiegare che cos’è l’«hub».
E’ l’aeroporto-perno. Tu vivi a Catania e devi andare in una città estera? Beh, non puoi pensare che ci sia, a Catania, tanta clientela da giustificare una linea diretta con il resto del mondo. Così la compagnia ti porta nel suo hub, cioè nel suo aeroporto-perno da cui partono le grandi rotte inter nazionali e intercontinentali. Lei ricorderà che fin da quan do Prodi mise in vendita la compagnia (dicembre 2006) la questione se questo hub do vesse essere Malpensa o Fiumi cino dilaniò il mondo politico. Con la Lega scatenata a dire che se non si fosse scelta Mal pensa sarebbe venuto giù l’uni verso. Anche i francesi infatti, durante la trattativa della pri mavera 2008, avevano indica to come loro hub Fiumicino. E anche i vecchi proprietari di Alitalia inclinavano per Roma, tanto è vero che tagliarono pa recchio il traffico da Malpen sa, i cui voli si realizzavano in perdita.
• La Lega stavolta non dice niente?
Mario Deaglio ha scritto sulla Stampa di ieri che è avvenuto uno scambio: Berlusconi ha spianato la strada al federali smo e alla legge sulla sicurez za, con tanto di fiducia, e ha preteso che su Malpensa Bossi si desse una calmata. Infatti, ieri, di dichiarazioni leghiste non ne ho viste. Sono invece scatenati i due governatori del Nord, la piemontese Merce des Bresso (Partito democrati co) e il lombardo Roberto For migoni (Popolo della Libertà e, prima, Forza Italia). Milane si e torinesi in partenza per l’estero, se volessero usare Ali talia, dovrebbero prima farsi portare a Roma… La Bresso parla di «imbroglio», dato che la destra «sulla battaglia di Malpensa costruì, poco più di un anno fa, gran parte della campagna elettorale che l’ha portata al governo». Formigo ni dice che a questo punto la maschera è gettata e «Alitalia riconosce di essere una compa gnia a servizio di metà del Pae se. Quella da Roma in giù o quella comunque intorno a Ro ma. Intorno a Milano e alla Lombardia ci dobbiamo arran giare noi. Lo faremo, ma Alita lia si tolga dalla testa di poter continuare a esercitare il mo nopolio. Se loro utilizzano i proventi della Milano-Roma come li utilizzano, per costrui re poi le rotte internazionali da Fiumicino, noi chiederemo che il 50% della Milano-Roma sia messo a disposizione di un’altra azienda di voli, che in dicheremo noi e che utilizzerà i proventi per garantire rotte internazionali e intercontinen tali da Linate e da Malpensa».
• Quale azienda indicheranno?
O Easyjet o Lufthansa o tutt’e due, credo. La questione ri guarda gli slot, cioè le finestre di tempo che autorizzano il de collo. Questi slot sono assegna ti da un’associazione che si chiama Assoclearance, accusa ta dai concorrenti di Alitalia di favorire sfacciatamente la compagnia di Colaninno. Ci so no parecchi ricorsi: Meridia na, Windjet, Ryanair, Air Italy, Gesac (aeroporto di Na poli). Lufthansa vuole presen tare un esposto per sostenere che la rotta Milano-Roma non può essere esclusiva di una so la compagnia. Ryanair ha chie sto 10 slot a Fiumicino, Easyjet ne vorrebbe 40 a Roma e 30 a Linate, eccetera. Easyjet, che è una compagnia low cost, s’è fat ta viva anche ieri: «Abbiamo investito 600 milioni su Mal pensa ». Lufthansa giura che c’è la volontà di far partire voli intercontinentali da Malpen sa. Colaninno non ci crede.
• Perché?
«Malpensa – ha detto il presi dente di Cai in una recente in tervista – non potrà mai esse re ciò per cui è stata disegnata, un hub. mal collegata con il resto del Nord. Ormai è uno scalo che per salvarsi punta sulle low cost. A Milano spera no, o fan finta di sperare, in Lufthansa. Ma i tedeschi per ora hanno messo solo rotte a breve raggio. Noi abbiamo de ciso di riposizionarci su Lina te, tanto i milanesi non rinun ceranno mai al loro «city air port».
• A proposito: come va Alitalia? Perché ho sentito di problemi...
Sempre in quell’intervista, Co laninno sostiene che il terribi le impatto iniziale, quando la compagnia volava con gli ae rei riempiti al 40%, è stato su perato. Adesso i posti sarebbe ro pieni al 65-66%, appena sot to al 67-68% che garantirebbe il punto di pareggio. Sul taglio delle rotte intercontinentali, che persiste, ha spiegato: «Inu tile sognare in grande se poi si perdono decine di milioni. Il vero atout di Alitalia è il con trollo del mercato domesti co». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 15/5/2009]