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 2009  maggio 21 Giovedì calendario

Il nuovo direttore del Tg1 è Augu­sto Minzolini…• E chi è?Minzolini è stato fino a ieri uno dei più formidabili pirati dell’in­formazione per La Stampa e Pa­norama, uno che pedala a Mon­tecitorio da quando era ragazzi­no e ha dato buchi a tutti i gior­nalisti politici d’Italia

Il nuovo direttore del Tg1 è Augu­sto Minzolini…

E chi è?
Minzolini è stato fino a ieri uno dei più formidabili pirati dell’in­formazione per La Stampa e Pa­norama, uno che pedala a Mon­tecitorio da quando era ragazzi­no e ha dato buchi a tutti i gior­nalisti politici d’Italia. Sa che co­sa vuol dire «buchi»? quando tu sai una cosa e gli altri invece non la sanno. Ora su Minzolini e su Mauro Mazza che è stato invece nominato direttore di Raiuno...

Che differenza c’è?
C’è la Rete e c’è il Tg. come se fossero due aziende che, sotto lo stesso segnale, si dividono gli spazi delle 24 ore. Questo in tutto il sistema televisivo, com­presa Mediaset. Il direttore di rete si occupa della fiction e di tutta la gestione dell’intratteni­mento, il direttore del tg si occu­pa invece degli spazi informati­vi, oltre che delle edizioni na­zionali dei telegiornali o di ru­briche come per esempio Tv7.
Badi che anche la rete può ave­re i suoi spazi informativi, per esempio Porta a Porta è rete... Oddìo, mi rendo conto della confusione, ma insomma è co­sì. Da una parte la rete, dall’al­tra il Tg. così su Raiuno, Rai­due, Raitre e anche sulle reti Mediaset. Persino alla radio, sia pure con un criterio diverso: c’è un direttore di Radiouno (in questo momento Antonio Ca­prarica, tra poco forse Antonio Preziosi) che ha il governo del­la rete di Radiouno e di tutti i Gr (Gr1, Gr2 e Gr3); e c’è un al­tro direttore che ha le reti, sen­za Gr, di Radiodue e Radiotre (in questo momento Sergio Val­zania, tra poco probabilmente Flavio Mucciante). Uffa. Ieri hanno nominato il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, e il di­rettore di Raiuno, Mauro Maz­za. Più i 4 vicedirettori del diret­tore generale, quello che sta so­pra a tutti quanti e risponde so­lo al Consiglio d’amministrazio­ne. Questo direttore generale è Mauro Masi e i 4 vice che gli hanno assegnato ieri sono Gian­franco Comanducci, Lorenza Lei, Giancarlo Leone e Antonio Marano.

Spartizioni? Partiti?
Come sempre. Formalmente i sei nomi di ieri sono stati propo­sti dal direttore generale Masi e votati dal consiglio d’ammini­strazione. In realtà, sono il frut­to di una dura trattativa politi­ca che ha riguardato per il mo­mento i partiti di governo. Fini voleva la direzione del Tg1 e al­la fine s’è dovuto accontentare della rete, andata a Mauro Maz­za, che sta in Rai da una vita, ha cominciato al Secolo d’Italia e ha fatto poi tutta la carriera in tv all’ombra di Alleanza Nazio­nale. Dirigeva il Tg2 da parec­chi anni e gli sarebbe piaciuto adesso avere Raisport e condur­re la Domenica sportiva. Ma era troppo poco per le ambizioni di Fini, e Mazza s’è dovuto perciò accontentare di una poltrona più prestigiosa. Quanto a Min­zolini è chiaramente in quota Berlusconi, e lo dico con un cer­to imbarazzo perché, da un al­tro punto di vista, mettere alla direzione del Tg1 un segugio da strada come lui, è, professional­mente parlando, una scommes­sa fenomenale. Sa che Minzoli­ni non ha mai diretto niente? Batte i marciapiedi del Parla­mento da una vita e, natural­mente, negli ultimi anni, è sta­to appresso al Cavaliere e deve esserglisi affezionato parec­chio. Affetto ricambiato, evi­dentemente. Le dico un’assurdi­tà: siccome è totalmente coper­to dal premier, potrebbe per­mettersi di fare un telegiornale completamente diverso dal soli­to. Forse senza quel terribile pa­stone con le dichiarazioni dei politici a cascata. Forse con me­no sequenze d’archivio. Chi sa.

L’opposizione?
Al momento del voto sono usci­ti tutti e tre, i due in quota Ds (Rizzo Nervo e Van Straten) e quello dell’Udc (Rodolfo De Laurentiis). Indignati perché i nomi erano quelli fatti un mese fa in casa di Berlusconi. una protesta per modo di dire: casa di Berlusconi o no, le nomine Rai sono sempre state appan­naggio dei partiti e Ronchey scrisse una volta un celebre pez­zo in cui sosteneva che il vero numero di telefono a viale Maz­zini era 632111, cioè la quantità di poltrone Rai che spettavano a Dc, Pci, Psi, Pri, Pli, Psdi. Equi­librio mai smentito dai fatti, in fondo nemmeno adesso: den­tro il Pd è in atto una lotta fero­ce sui nomi da piazzare al Tg3 (Bianca Berlinguer?) e a Raitre (conferma di Ruffini?). La di­scussione verte sostanzialmen­te sulla collocazione da dare al consigliere Van Straten, veltro­niano e quindi – secondo i dale­miani – più Margherita che Ds. A proposito: ieri D’Alema ha detto che con queste nomine Berlusconi mette in pericolo la democrazia.

E i quattro vicedirettori?
Lottizzati, certo. La Lei voluta dal Vaticano, Comanducci di Forza Italia, Marano della Le­ga. Giancarlo Leone, cattolico, figlio dell’ex presidente della Repubblica, è un formidabile uomo azienda, di raro garbo e competenza. Anche se si lottiz­za, qualche campione ci scappa lo stesso. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 21/5/2009]