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 2009  maggio 26 Martedì calendario

Il caso Noemi continua a tor­mentare Berlusconi. Domenica Repubblica ha intervistato l’ex fidanzato della ragazza di Porti­ci, un operaio di nome Gino Fla­minio, 22 anni, mille euro al me­se di stipendio

Il caso Noemi continua a tor­mentare Berlusconi. Domenica Repubblica ha intervistato l’ex fidanzato della ragazza di Porti­ci, un operaio di nome Gino Fla­minio, 22 anni, mille euro al me­se di stipendio. Gino sostiene che Berlusconi ha conosciuto Noemi per via di un book foto­grafico dimenticato da Emilio Fede a casa o in un ufficio del Cavaliere. Berlusconi avrebbe sfogliato il book, visto le foto, adocchiato il numero di cellula­re e chiamato la ragazza. Rac­conta Gino: «Le diceva: “Sei divi­na, ti devi mantenere così come sei, pura” e cose del genere».

E lui come lo sa?
Siccome Gino non riusciva a credere che il corteggiatore misterioso fosse davvero Ber­lusconi, Noemi gli ha accosta­to il telefono all’orecchio. Il Cavaliere ha poi invitato la ra­gazza a passare le vacanze di Natale in Sardegna, nella Vil­la Certosa. Noemi c’è andata con un’amica sua, di nome Ro­berta, minorenne pure lei. Lì hanno trovato un’altra qua­rantina di belle figliole. Il Cor­riere, in un’inchiesta pubblica­ta ieri, sostiene che del veglio­ne di Villa Certosa si sa prati­camente tutto: ci furono i fuo­chi d’artificio, erano presenti anche le meteorine Marianna e Manuela Ferrera, c’era gen­te di famiglia, la sorella del Ca­valiere (che sarebbe scompar­sa poche settimane dopo), il fratello Paolo, il figlio Piersil­vio con la compagna Silvia Toffanin. Niente di peccami­noso, parrebbe.

No?
Gino dice che quando Noemi tornò a Napoli, intorno al 5 gennaio, non era più lei. Del re­sto durante la settimana in Sar­degna lui l’aveva chiamata de­cine di volte invano. S’era sem­pre sentito rispondere da Ro­berta. Che faceva l’evasiva: «Noemi è di là, ha da fare…». Infine, il 10 gennaio la lasciò. A Gino, Noemi disse che Berlu­sconi s’era fatto vedere solo la notte di Capodanno. E questa sarebbe la storia. Ma c’è un’al­tra versione.

Quale?
Quella del padre di Noemi, Be­nedetto Letizia. Costui, che con i giornalisti è sempre rima­sto chiuso a riccio, ha annun­ciato querele verso il giovane Gino e ieri s’è fatto intervistare dal Mattino. Ha detto di aver incrociato il futuro premier nel 1990, poi di aver partecipato a un suo comizio nel 2001 e di avergli regalato libri e cartoli­ne antiche di cui Berlusconi fa­rebbe collezione. Pochi mesi dopo gli morì il figlio Yuri in un incidente e lui scrisse al pre­mier informandolo della di­sgrazia. Ne ebbe una lettera molto accorata e partecipe e poi una telefonata. A Natale, i Letizia vennero a Roma con la bambina che aveva 10 anni e gliela presentarono. Berlusco­ni avrebbe detto: «Chiamami nonnino». E lo stesso Benedet­to avrebbe risposto: «Nonno mi pare ingeneroso. Meglio chiamarlo papi». Fine della se­conda versione.

C’è una terza versione?
Per ora no. C’è Berlusconi che, intervistato dalla Cnn, dice che lo scoop di Repubblica è pieno di falsità e che questa manovra si ritorcerà contro la sinistra e i suoi giornali che l’hanno con­cepita. In realtà le versioni di Gino Flaminio e di Benedetto Letizia potrebbero non esse­re in contraddizione. Per esempio: Noemi conosceva effettivamente già Berlusco­ni (versione Letizia) e ha fat­to la sbruffoncella con Gino, vantandosi della confidenza del Cavaliere e millantando la storia del book. Chi lo sa, potrebbe essere. Se però la storia sta in questi termini, c’è un primo problema: come mai Berlusconi si è rifiutato di rispondere alle domande oppure ha tirato fuori l’inesi­stente storia secondo cui Leti­zia era l’autista di Craxi (sal­vo poi smentirla di averla det­ta)? Un atteggiamento appa­rentemente senza ragione.

Rivendica il diritto a una sua vi­ta privata.
E’ un diritto che non ha, perché è un uomo pubblico e come uo­mo pubblico ha il dovere di ri­spondere a qualunque doman­da significativa. Lei potrebbe obiettarmi: e le domande su Noemi sarebbero significati­ve? Le rispondo facilmente: un uomo di 72 anni che dice cari­nerie a una diciassettenne fa­cendosi forte della sua posizio­ne di capo del governo è da im­peachment in qualunque Pae­se del mondo. Questo, se è ve­ra la versione di Gino. Se inve­ce è vera la versione del padre di Noemi, allora la cosa potreb­be non esser grave. Ma se è ve­ra questa seconda versione, perché non raccontarla? Come minimo, il Cavaliere in questa storia ha accumulato un’incre­dibile serie di imprudenze. Non si sa nulla di come la cosa sia vissuta dai cittadini, dato che i sondaggi in questo perio­do pre-elettorale non sono am­messi. Però un certo sgomen­to, una certa delusione nel­l’elettorato del Cavaliere po­trebbe esserci. Lo percepisce anche lui, come si capisce dal­lo stato d’agitazione in cui sem­bra trovarsi in questi giorni. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 26/5/2009]