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 2010  aprile 24 Sabato calendario

Le elezioni anticipate sono oggi un po’ più probabili di ieri perché Umberto Bossi, il capo della Lega, ha rilasciato alla Padania un’intervista in cui tra l’altro dice: «Siamo davanti a un crollo verticale del governo e probabilmente di un’alleanza, quella di Pdl e Lega»; «Fini è invidioso e rancoroso per le nostre ripetute vittorie»; «Fini ha rinnegato il patto iniziale»; «Fini ha aiutato la sinistra, è pazzesco, penso che sarà proprio la sinistra a vincere le prossime elezioni, grazie a Fini»; «Fini è palesemente contro il popolo del Nord, a favore di quello meridionale»; «Fini è contro il federalismo, per il centralismo dello Stato e il meridionalismo»; «Berlusconi avrebbe dovuto sbattere fuori Fini senza tentennamenti invece di portarlo in tv»

Le elezioni anticipate sono oggi un po’ più probabili di ieri perché Umberto Bossi, il capo della Lega, ha rilasciato alla Padania un’intervista in cui tra l’altro dice: «Siamo davanti a un crollo verticale del governo e probabilmente di un’alleanza, quella di Pdl e Lega»; «Fini è invidioso e rancoroso per le nostre ripetute vittorie»; «Fini ha rinnegato il patto iniziale»; «Fini ha aiutato la sinistra, è pazzesco, penso che sarà proprio la sinistra a vincere le prossime elezioni, grazie a Fini»; «Fini è palesemente contro il popolo del Nord, a favore di quello meridionale»; «Fini è contro il federalismo, per il centralismo dello Stato e il meridionalismo»; «Berlusconi avrebbe dovuto sbattere fuori Fini senza tentennamenti invece di portarlo in tv».

Parla solo di Fini?
C’è un finale in cui rispunta l’idea della scissione: «Finita la stagione del federalismo, un concetto abbandonato, dobbiamo iniziare una nuova stagione, un nuovo cammino del popolo padano. Purtroppo oggi non ha più senso parlare di federalismo alla nostra gente che potrebbe sentirsi tradita da ciò che non siamo riusciti a fare. Una nuova strada ci aspetta e sarà una strada stretta, faticosa, difficile ma che potrebbe regalarci enormi soddisfazioni. Saremo soli, senza Berlusconi. La nostra gente non digerirà facilmente la mancata conquista del federalismo e noi Lega dovremo comportarci di conseguenza. Berlusconi quindi diventerà il vero e unico baluardo anticomunista del Paese e prevedo che raccoglierà molti consensi».

Come sta in definitiva la faccenda del federalismo?
Il federalismo è già legge dello Stato, entrerà in vigore il prossimo 21 maggio e andrà poi regolato dai cosiddetti decreti attuativi. Il decreto attuativo demaniale – quello che passa alle Regioni i beni dello Stato – è stato approvato prima di Natale. Gli altri decreti attuativi devono essere varati entro il 21 maggio 2012. Pareva che ci fosse un accordo politico tra Bossi e Berlusconi: i decreti addirittura il prossimo giugno e in cambio appoggio incondizionato della Lega sulla riforma della Giustizia. In ogni caso, anche se si andasse a votare, la legge sul federalismo c’è.

Ma allora Fini di che parla?
La domanda di Fini («è proprio indispensabile fare i decreti attuativi?» eccetera) politicamente ha forse senso. Tecnicamente no. I decreti attuativi sono un obbligo del legislatore.

Com’è la situazione in Parlamento? Che forza hanno i finiani?
Alla Camera l’opposizione ha 288 voti, la maggioranza 342. La soglia minima per essere decisivi è di 26. Al Senato, 140 a 175 e si è decisivi con un gruppo di 13. Probabilmente 26 finiani a Montecitorio e 13 a Palazzo Madama ci sono, ma il punto è che i finiani faranno di tutto per non far cadere il governo, voteranno disciplinatamente la fiducia e, chiamati eventualmente da Napolitano, confermeranno l’appoggio a Berlusconi. Fini ha bisogno di tempo e progetta un triennio di agguati, in cui far impazzire il presidente del Consiglio senza buttarlo giù. La contromossa pare già essere quella di far intervenire la Lega (ieri mattina, dopo il consiglio dei ministri, Bossi e Berlusconi si sono incontrati): in presenza di un quadro politico completamente modificato, Bossi, fallita ogni mediazione (ieri i giornali erano pieni dell’intenzione del Senatùr di mediare, un evidente depistaggio), potrebbe annunciare a Berlusconi che il suo partito ritira la fiducia al governo e non è disposto ad appoggiare nessun nuovo esecutivo. Berlusconi salirebbe al Quirinale e il presidente non potrebbe che sciogliere le Camere: i finiani più tutti gli altri non hanno un numero sufficiente di voti e, inoltre, l’alleanza di Fini col Pd è politicamente improponibile. Quindi si andrebbe a votare e Bossi fa capire che potrebbe addirittura correr da solo (ma questo non sarebbe davvero conveniente). La frase: «Penso che sarà proprio la sinistra a vincere» è già campagna elettorale.

Questo scenario è plausibile?
Piuttosto plausibile, sì. Il Pd ha il terrore di un voto adesso, un voto che potrebbe certificargli una forza intorno al 25%. Di Pietro non ha troppo da guadagnare. Le elezioni anticipate aggiungerebbero al mistero Casini il mistero Fini, due forze condannate all’irrilevanza e forse a togliersi reciprocamente forza. evidente che Fini punta a mobilitare statali ed elettorato del Sud contro la Lega, ma il tempo a disposizione è veramente poco. Il voto, al contrario, sbarazzerebbe Berlusconi dall’ultimo dei suoi avversari interni. Ma il prezzo da pagare sarebbe alto: la Lega, sempre in ascesa dal 2006, continuerebbe a salire, specialmente in una campagna elettorale assai infuocata, una campagna da regolamento dei conti finale. Dopo, il nuovo Parlamento eleggerebbe il Cavaliere presidente della Repubblica (2013), ma il vero capo d’Italia potrebbe essere Bossi. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 24/4/2010]