Comandini, 25 marzo 1861
Discorso del conte di Cavour alla Camera
• Alla Camera in principio di seduta Sirtori spiega le sue parole del 23, e rende omaggio all’esercito regolare. Audinot svolge la sua interpellanza sulla «questione di Roma» chiedendo se non sia oramai tempo di proclamare Roma capitale d’Italia. Il co. di Cavour pronunzia memorabile discorso, affermando il diritto dell’Italia su Roma, per la quale bisogna procedere d’accordo con la Francia; e non senza speranza di potere intendersi con Pio IX sul concetto della piena libertà della Chiesa. Marliani parla contro il potere temporale • Per tutta risposta Pio IX scomunica Cavour e gli autori o promotori “dell’attentato commesso contro la Santa Sede” • Cavour dice tra l’altro: «Io credo di avere qualche titolo a poter fare quest’appello a coloro che, per ragioni che io rispetto, dissentissero da me su questo punto; giacché, o signori, non volendo fare innanzi a voi sfoggio di spartani sentimenti, io lo dico schiettamente: sarà per me un gran dolore il dover dichiarare alla mia città natia che essa deve rinunciare risolutamente, definitivamente ad ogni speranza di conservare nel suo seno la sede del Governo (Approvazione). Sì, o signori, per quanto personalmente mi concerne, gli è con dolore che io vado a Roma. Avendo io indole poco artistica (Si ride), sono persuaso che, in mezzo ai più splendidi monumenti di Roma antica e di Roma moderna, io rimpiangerò le severe e poco poetiche vie della mia terra natale» (leggi qui il racconto di Giorgio Dell’Arti)