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 2010  agosto 04 Mercoledì calendario

Negli interstizi della guerra in corso tra Berlusconi e Fini, si inserisce una campagna del Giornale a proposito di un appartamento a Montecarlo che fu di Alleanza Nazionale e che adesso è affittato, per una cifra che non è dato sapere, a Giancarlo Tulliani, cioè al fratello di Elisabetta Tulliani, l’avvocatessa per amor della quale il presidente Fini lasciò la moglie Daniela

Negli interstizi della guerra in corso tra Berlusconi e Fini, si inserisce una campagna del Giornale a proposito di un appartamento a Montecarlo che fu di Alleanza Nazionale e che adesso è affittato, per una cifra che non è dato sapere, a Giancarlo Tulliani, cioè al fratello di Elisabetta Tulliani, l’avvocatessa per amor della quale il presidente Fini lasciò la moglie Daniela.

Non è quella che prima stava con Luciano Gaucci?
Sì, è lei. Lo stesso Gaucci ha raccontato il colpo di fulmine: «Stavo passeggiando con Elisabetta vicino Montecitorio per fare spese, a un certo punto incrociammo con lo sguardo Fini che stava uscendo dall’altra parte della strada (...) mi conosceva, senza curarsi del traffico attraversò con tutta la scorta, le macchine suonavano all’impazzata, venne incontro e salutò lei (...). Non sentiva i clacson della gente ma solo le campane degli angeli. Come dire, anche l’onorevole se stava a innamorà».

Com’è la storia dell’appartamento?
Una nobildonna vedova, Anna Maria Colleoni, discendente del famoso condottiero rinascimentale e missina sfegatata, lasciò in eredità ad Alleanza Nazionale un discreto patrimonio immobiliare del valore complessivo di due miliardi e mezzo di lire. Tra le case e i terreni c’era pure un appartamento a Montecarlo, situato nel Palais Milton, civico 14 della rue Princesse Charlotte: una sala, due camere, cucina, bagno e balcone nel cuore del Principato. È un appartamento che dovrebbe valere sui 25 mila euro a metro quadro, quindi, se fosse grande 70 metri quadri – come sembra logico in base alla descrizione – dovrebbe stare sul milione e 750 mila euro e comunque non sotto il milione e mezzo. Invece Alleanza Nazionale l’ha venduto a 300 mila euro a una società con sede nel paradiso fiscale caraibico di Santa Lucia (Piccole Antille), società che si chiama Printemps Ltd e che era stata costituita poco prima dell’operazione. La Printemps ha poi rivenduto quasi subito l’appartamento a una Timara Ltd, stesso indirizzo, stessa data di nascita e stessi amministratori della Printemps. Il prezzo della vendita è di 300 mila euro. Il profilo dell’operazione è quello tipico di chi non vuol pagare le tasse e intende stabilire una posizione all’estero dove far affluire dei capitali. Nel caso specifico, però, sappiamo solo che: il prezzo dichiarato per la compravendita non esiste; nell’appartamento in questione abita il fratello della compagna della Tulliani, Giancarlo, il quale non vuole dire quanto paga d’affitto e sostiene di vivere effettivamente a Montecarlo; Fini ha querelato il Giornale dicendo che lui non c’entra niente; querela anche dalla Tulliani dopo che il Giornale ha tirato fuori la sua causa con Gaucci che la accusa di appropriazione indebita.

Che cosa dobbiamo pensare?
Fini e la Tulliani provano per i giornali e le critiche che li riguardano lo stesso fastidio che prova Berlusconi. Tempo fa l’avvocato della Tulliani, distorcendo per i propri fini un parere del Garante della Privacy, intimò ai siti web di togliere dalla rete un certo video innocentissimo dove la si vedeva passeggiare mano nella mano con Gaucci. La Tulliani è anche quella che venne fotografata da Novella 2000 mentre in barca accarezzava Fini.

Conseguenze politiche?
Non credo che ce ne saranno. È bene persuadersi, qualunque cosa dicano, che sia Berlusconi che Fini non sono certo amici della libertà di stampa. E lo hanno dimostrato. Fini dice di non entrare per nulla nell’operazione in questione. Ma lui era il capo di An e l’operazione è bruttissima: politicamente non può non risponderne. Come mai An ha venduto a quel prezzo e con un sistema che chiaramente permette di eludere il fisco? In casi simili Tremonti chiede la prova al contrario, cioè devi dimostrare tu di essere innocente. Diciamo questo: uno che fa il presidente della Camera e vuole buttar fuori il sottosegretario Caliendo innomedi una pretesa purezza di chi serve lo Stato dovrebbe a sua volta essere senza macchia alcuna. Invece, volendo, c’è pure la storia delle produzioni per la Rai.

Cioè?
Non si ricorda? Un pezzetto di Festa italiana, programma del pomeriggio condotto su Raiuno da Caterina Balivo, era stato appaltato all’esterno a società avviluppate una nell’altra e che alla fine portavano ancora una volta a Giancarlo Tulliani e alla signora Francesca Frau, madre sua e di Elisabetta, dunque in qualche modo suocera di Fini (i due non sono sposati). Un milione e mezzo di euro l’anno e la signora Frau non ha nessun precedente nella produzione televisiva. Brutto, no? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/8/2010]